Lui è Khaleel. Vive a Toronto, in Canada. Ha 28 anni, lavora come carpentiere. È il 2021. Khaleel esce di casa per andare in laboratorio. Mentre cammina si guarda intorno. Parchi, piazze, vicoli, sono pieni di senzatetto. Khaleel si sfrega gli occhi. Sono sempre stati così tanti? Passa qualche giorno. Khaleel finisce il turno, mette il naso fuori dalla porta. Fa un freddo cane. Affretta il passo pregustando il calduccio che lo aspetta casa. Per poco non inciampa. Si guarda alle spalle. A terra c’è un uomo, sdraiato su dei cartoni. Trema, si strofina le mani rosse per il gelo. Khaleel sente le viscere contorcersi, d’improvviso prova vergogna, vorrebbe farsi piccolo fino a scomparire. Fugge a casa, cerca di togliersi dalla mente quell’immagine, ma è impossibile. Accende il computer, fa qualche ricerca, scopre che in città ci sono circa diecimila senzatetto. Diecimila? Khaleel è sconvolto. Quel numero è un pugno nello stomaco. Si infila a letto, fissa il soffitto, la testa a mille. Quando è chiaro che non prenderà sonno, si alza e va in garage. Recupera legno, materiali di ogni tipo, taglia, fissa, inchioda, dopo ore di lavoro costruisce una casetta fatta di compensato e materiale isolante. Khaleel la carica sul furgone, e torna da quell’uomo. Gli mostra la sua costruzione. L’ho fatta per te, ti aiuto a portarla in un luogo adatto, sono solo quattro mura, ma ti proteggeranno dal freddo. L’uomo non parla, piange. Khaleel torna a casa. Sperava di aver scacciato gli incubi, ma non chiude occhio. Riprende in mano i suoi attrezzi, lavora senza sosta, costruisce una casa dietro l’altra e le distribuisce nei principali punti di ritrovo dei senzatetto. La sera perlustra le strade, parla, spiega, invita più gente possibile a entrare nelle casette. Meno dieci, meno venti, sono ancora tanti. Oggi Khaleel porta avanti il suo progetto aiutato da amici e volontari. Non dormirà sonni tranquilli finché non vedrà quel numero ridursi fino a zero. Non sa come, ma in qualche modo farà, dovesse metterci una vita intera.
Lui è Khaleel
Altre storie simili:

Lei è Carlotta Rossignoli
Lei è Carlotta Rossignoli, è veronese, ha 23 anni. Fa la modella, l’influencer, è stata premiata come Alfiere del lavoro. Si è appena laureata in Medicina con 110 e lode.

In carcere per droga, la cucina di mia nonna mi ha salvato la vita
Keith cresce in un quartiere povero, entra in una gang, prepara crack, spaccia. Finisce dietro le sbarre, lo mettono ai fornelli e a quel punto succede qualcosa di incredibile.

Ci volevano cambiare tavolo, spostarci in una saletta con vetri oscurati perché mio figlio è disabile
Lei è Cecilia Bonaccorsi, 67 anni, romana, farmacista in pensione. È sposata, ha tre figli, l’ultimo si chiama Tommaso. Un ragazzo di 24 anni non vedente e disabile grave. Ogni