Lui è JR. Nasce in Arkansas nel 1932. I suoi genitori sono contadini. JR ha sette fratelli. Tutta la famiglia lavora in un campo di cotone. Anche i bambini. È il 1944. JR ha 12 anni. Suo fratello Jack ne ha 15. Sta tagliando la legna con una sega elettrica. Gli sfugge di mano. Muore. Il padre è annientato dal dolore. Il padre dice a JR che sarebbe stato meglio se fosse morto lui. JR implode. Si chiude in se stesso. Ascolta musica country e blues. È il 1950. Si arruola nella Air Force. Incontra Vivian, una studentessa. Lo spediscono in Germania. Si annoia, compra una chitarra. Impara a suonarla da solo. Torna in America, sposa Vivian. Vanno a vivere a Memphis. JR vende elettrodomestici porta a porta. Studia per diventare conduttore radiofonico. La sera suona. Diventa Johnny Cash. Il cantore degli ultimi. La carriera ingrana. Incide Folsom Prison Blues, uno dei suoi più grandi successi. Comincia ad andare in tour. I ritmi sono forsennati. Beve, prende amfetamine. Perde il controllo. Viene arrestato per ubriachezza molesta e possesso di droga. Il suo matrimonio va in frantumi. È il 1968. Johnny ha 36 anni. Tenta il suicidio. Si salva. June lo aiuta. Lei è una cantante country. Si sposano. Per lei scrive “I walk the line”. Johnny suona nelle prigioni. Si schiera con i nativi americani. Sono gli anni 70. Johnny conduce un programma televisivo. Si veste sempre di nero. Diventa Man in Black. È in testa alle classifiche. Johnny ha problemi di salute. Al cuore. Alla mandibola. La sua carriera ne risente. Ma continua a cantare. La fortuna gira. È il 1994. Johnny ha 62 anni. Incontra Rick Rubin, un produttore. Un ammiratore. Gli pubblica un album. Johnny torna alla ribalta. Vince un Grammy. La sua salute continua a peggiorare. Perde la vista. Non riesce più a camminare. Si esibisce in sedia a rotelle. È il 15 maggio del 2003. June muore. Il dolore è straziante. Quattro mesi dopo Johnny viene ricoverato in ospedale. Muore il 12 settembre. Vengono sepolti insieme.
Lui è JR
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