Lui è Jean-Paul. Ha 30 anni. Vive a Boston, negli Stati Uniti. Rientra a casa stremato dopo una lunga giornata in ufficio. Da qualche anno fa l’agente immobiliare, se la passa bene, ma la sua vita è stata letteralmente prosciugata dal lavoro. Jean-Paul chiude la porta del suo attico, non si toglie nemmeno la giacca, stramazza sul divano. È il momento più brutto della giornata. I clienti, le pratiche, gli appuntamenti. Non ha più alcun appiglio. Sprofonda nel vuoto. La sua mano accende il televisore. Le immagini sullo schermo non riescono a sradicare la solitudine, ogni cosa viene risucchiata dal silenzio. Jean-Paul infila una mano in tasca, tira fuori una bustina trasparente, dentro ci cono dei cristalli che hanno il potere magico di mettere in pausa le sofferenze dell’anima. E sia, per l’ultima volta. Il giorno dopo è sempre lo stesso giorno, un ultimo giro di crack, un altro ancora, fino a quando Jean-Paul perde lavoro, casa, e si ritrova a vivere sotto i ponti. Passa le sue giornate barcollando per le strade di Boston alla ricerca di qualsiasi cosa riesca ad attutire la sua sensibilità. Non può permettersi il lusso dell’emozione. Dorme ricoperto dai cartoni, al freddo, tra i rifiuti. Una mattina si sveglia, sente dei rumori. Sembra che si siano messi a saltare tutti sopra la sua testa. Sono sul ponte, devono essere in tanti. Che diavolo sta succedendo! Jean-Paul riemerge in superficie. Non riesce a credere ai suoi occhi. Una fiumana umana muove di corsa, in maglietta e pantaloncini. Uomini, donne, bambini, famiglie. Senza distinzioni di razze, ranghi sociali, religione. Tutti uguali, sorridenti, gli uni accanto agli altri. Sembrano leggeri, liberi, felici. Jean-Paul rimane incantato. Succede qualcosa di incredibile. Cerca il silenzio. Non lo trova. Dove sei finito? Le sue gambe si muovono, prendono a correre. Pochi passi, il tempo per ritrovare la via. Oggi Jean-Paul ha 55 anni. Si è ripreso in mano la sua vita, e non ha più smesso di correre. Ogni volta che arriva al traguardo di una maratona, si sente in pace con se stesso e con il mondo.
Lui è Jean-Paul
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