Lui è Jean-Claude. È un bambino timido, educato e diligente. Figlio e studente modello, l’orgoglio di mamma e papà. Siamo in un piccolo paese della Francia, vicino la Svizzera. Jean-Claude si diploma e va a studiare medicina a Lione. I genitori gli hanno comprato un piccolo appartamento. Qui frequenta le lezioni del primo anno insieme a Florence, una lontana cugina di cui è innamorato. Tutto scorre tranquillo. È mattina. Jean-Claude deve presentarsi all’esame di ammissione al secondo anno. Non si alza dal letto, non ci riesce. I genitori lo chiamano, chiedono dell’esame. Lui dice che è andato benissimo. Finge di laurearsi. Nel 1980 sposa Florence. Dice alla moglie, agli amici e a i genitori di aver trovato lavoro all’organizzazione mondiale della sanità di Ginevra. Per tutti, Jean-Claude Romand è un luminare, con amici molto potenti. Lui si sveglia la mattina, accompagna la moglie al lavoro e i bambini a scuola, poi passa le sue giornate nei boschi, nei parcheggi, aspettando la sera. Per un periodo continua ad attingere soldi dal conto dei genitori, poi convince amici e parenti ad affidargli grosse somme di denaro per investimenti molto vantaggiosi. Nel 1991 incontra Corinne, diventa la sua amante. Convince anche lei ad affidargli denaro da investire. Ma a poco a poco il castello di bugie che ha costruito comincia a mostrare le prime crepe. Un amico scopre che il suo nome non figura fra quelli dei membri dell’organizzazione mondiale della sanità. Sua moglie non può mai andare a trovarlo sul luogo di lavoro. Si insospettisce. La sua amante gli chiede indietro i soldi. Il 9 gennaio del 1993 Jean-Claude Romand uccide la moglie e i figli. Poi va a casa dei genitori. Li ammazza. Ammazza anche il cane. Tenta di uccidere anche l’amante. Non ci riesce. Torna a casa, prende dei sonniferi e dà fuoco alla casa. Lo trovano ancora vivo. Il 25 giugno del 1996 Jean-Claude Romand è stato condannato all’ergastolo. Il 25 aprile scorso gli è stata concessa la libertà condizionale. Dalla sua storia Emmanuel Carrère ha tratto il libro “L’avversario”.
Lui è Jean-Claude
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