Lui è Ian. Nasce a Londra nel 1932. Viene al mondo in una notte buia e tempestosa. Al primo vagito, come per magia, le nubi si diradano e le stelle brillano alte nel cielo. Ian cresce, è un bambino taciturno, ma quando gli prende il ghiribizzo piovono scherzi per tutta la famiglia. La mamma non sa che pesci pigliare. Sei un figlio discolo, cosa combinerai nella vita? Ian ridacchia. Vedrai, tutto il mondo si accorgerà di me! A forza di parlarne, si convince e prende le cose sul serio. Accantona le burle e ficca il naso sui libri, si pappa il liceo in un boccone, prede la laurea in Sociologia e Psicologia, poi vola in Australia e diventa professore universitario. È rispettato dagli studenti, stimato dai colleghi, ma tutto d’un tratto gli prende il ghiribizzo. Indossa cappelli strampalati, lancia fulmini e saette dalla cattedra. L’università è una noia, la farò saltare in aria con il potere del divertimento! Pretende di essere riconosciuto come un’opera d’arte vivente. Il rettore dell’ateneo lo accompagna alla porta. Ian vola in Nuova Zelanda. È il 1974, cammina per le strade di Christchurch. Indossa un abito nero, cappello a punta e bastone. Si presenta come mago, parla di amore, leggerezza e qualcos’altro. La polizia vuole arrestarlo, la folla lo difende. Scoppia un tafferuglio, Ian inneggia alla rivoluzione. Politici e forze dell’ordine sono costretti a capitolare. Il primo ministro in persona gli scrive una lettera. Il paese ha bisogno di lei, la nomino mago ufficiale della Nuova Zelanda. Ian riceve una paga di 16 mila dollari all’anno e l’importante incarico di promuovere e far prosperare l’isola attraverso atti di magia. Ian scaglia maledizioni contro il colore delle cabine telefoniche, che vengono subito riverniciate, tramite l’imposizione delle mani fa vincere il campionato alla squadra locale di rugby, allontana la siccità facendo la danza della pioggia. È il 2021. Dopo trent’anni di onorata attività, i suoi servigi non sono più richiesti. Ian si stringe nel mantello e si gode la pensione. Ha vissuto come voleva, si è divertito e il suo nome rimarrà impresso nella storia. Te l’avevo detto mamma!
Lui è Ian
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