Lui è Gregorio. Vive a Roma. Ha 18 anni. Finisce la scuola e raggiunge uno zio in Francia, fa il lavapiatti in un ristorante. Poco alla volta si appassiona. Lavora sodo, diventa cuoco. Non si accontenta, gira l’Europa. Trova un buon posto in Germania, si ferma. Il lavoro è massacrante, ma Gregorio lo ama con tutto se stesso. È il febbraio del 2020. Gregorio torna in Italia per qualche giorno. Deve rinnovare dei documenti, magari fare anche un po’ di vacanza. Esplode il coronavirus. Scatta lo stato d’emergenza. Gregorio è bloccato a Roma. Pazienza. Cerca una stanza in un bed and breakfast. Aspetta. Passano i giorni, le settimane. I soldi scarseggiano. Gregorio taglia tutto il superfluo. Arriva una chiamata. È licenziato. Il ristorante per cui lavora in Germania ha bisogno di uno chef, e lui non può tornare. Gregorio è a pezzi, non può più pagare la stanza. Dorme in macchina. È al verde, non può permettersi neanche un panino, chiede aiuto a una parrocchia. I pasti sono riservati agli abitanti del quartiere, per lui non c’è niente. Gregorio accusa il colpo. Digiuna per giorni. Il lockdown finisce. Gregorio si mette alla ricerca di un lavoro. È bravo, ha esperienza, ce la può fare. Ma molti ristoranti hanno chiuso, quelli che riaprono si arrangiano come possono. Prende solo porte sulla faccia. Gregorio è disperato, si siede a terra, sistema un cappellino davanti ai suoi piedi, chiede l’elemosina. È arrabbiato, umiliato, ma non ha scelta. Gli sguardi della gente lo distruggono. Ogni mattina Gregorio posa i suoi documenti accanto al cappello e fissa l’asfalto fino a sera. Con quello che racimola, riesce a stento a mangiare. Non smette di cercare lavoro, ma ha bisogno di lavarsi. Così conciato chi lo prende? Finalmente qualcuno lo ascolta, finisce sui giornali, la sua storia fa il giro del Paese. Parte una raccolta fondi. Gregorio riesce a pagarsi una stanza, a farsi una doccia. Arrivano proposte di lavoro da tutta Europa. È il 12 luglio. Gregorio parte per l’Inghilterra. Lavorerà in un ristorante italiano. La sua seconda vita è cominciata.
Lui è Gregorio
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