Lui è Giuliano. Nasce a Napoli nel 1988. Il padre è ingegnere, la madre una psicoterapeuta. Sono benestanti, ma i genitori se ne infischiano, comprano un rudere nel rione Sanità, lo ristrutturano e crescono i figli in uno dei quartieri più complicati della città. Si faranno le ossa. Giuliano è un bambino creativo, sensibile. Si piazza vicino alla nonna e la osserva cucire a macchina per ore. Realizza dei segnalibri, li porta a una festa di paese e li vende. Guadagna le sue prime 500 mila lire. È orgoglioso. Il fratello ride sotto i baffi. Lui è Giordano, ha solo qualche anno in più, ma è di tutt’altra pasta. Ama il denaro, i soldi, le monete. Alla domanda cosa vuole fare da grande, la risposta è decisa. Il milionario. Vanno in vacanza. Giuliano guarda il mare, disegna, legge, il fratello prende la paghetta, compra i gettoni delle giostre e li rivende ai bambini a prezzo raddoppiato. Sono il giorno e la notte. Su una cosa però vanno d’accordo. Amano la strada, quella del loro quartiere. Dormono in hotel di lusso, ma appena possono tornano a casa, si infrattano nelle vie, giocano a basket, calcio, rientrano sporchi, sudati, soddisfatti. Passano gli anni. Giuliano studia Scienze Politiche, gira il mondo, trova posto nell’ufficio stampa di un marchio di moda. Dovrebbe essere contento, ma non è così. Bussa alla porta del fratello che lavora in banca. Tu e i tuoi soldi, non ti stai annoiando a morte? Da morire. Detto fatto, preparano le valigie e volano in Cina. In tre anni aprono cinque ristoranti. Giuliano disegna le divise del personale. Si diverte un mondo, come quando usava la macchina da cucire della nonna. È il 2015. Si butta. Prende delle felpe, ci stampa su dei disegni, li vende su Internet. Le richieste sono tante, troppe. E adesso? Giuliano chiama il fratello, ho bisogno di te. In poco tempo si trova sul tavolo un marchio registrato. Senza di me non sai pagare neanche le bollette. I fratelli Calza diventano i nuovi astri nascenti della moda.
Lui è Giuliano
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