Lui è Gionata. Nasce a Pisticci, in provincia di Matera, nel 1991. I genitori lo abbandonano, Gionata finisce in orfanotrofio. Ha 2 anni. Arrivano un uomo e una donna, lo prendono e lo portano nella sua nuova casa, a Milano. È stato adottato. Al suo arrivo trova tante persone. Lo accolgono, lo abbracciano, sorridono. Passa qualche anno. Gionata è sul divano, tocca i cuscini, manca il papà. È sparito, da un giorno all’altro. Nessuno ha il coraggio di spiegargli perché, Gionata lo capisce da solo. Il suo papà è morto. Piange in silenzio. Ha 10 anni. Gionata accompagna la madre a fare una visita. Si piazza davanti al medico. Come sta la mia mamma? È sana come un pesce. Gionata è sollevato. Vanno insieme a comprare un album da disegno, poi a mangiare dai nonni. Durante il pranzo la mamma reclina la testa, è immobile. La nonna urla, ma lei non si sveglia. Lo zio gli copre gli occhi, Gionata spia tra le dita, ci sono i medici dell’ambulanza, provano a rianimarla, scuotono la testa. Lo zio lo manda in cortile, gli dice che la mamma tornerà. Gionata resta a dormire dai nonni, è la prima volta. Ha paura. Passa un giorno. Il nonno lo prende da parte. Gio la mamma è morta, adesso devi fare l’uomo. Gionata ha un groppo in gola. Passano 3 anni. Muore pure il nonno. Gionata e la nonna Adriana si abbracciano, sono rimasti solo loro due. Lui la stringe, ha il terrore di perderla, la supplica di non lasciarlo. Cresce. È un ragazzo ribelle, arrabbiato. La nonna lo sgrida, lui la manda a quel paese, lei china la testa. Gionata esce di casa, il cappuccio abbassato, piange. È uno stronzo, perché non riesce a dimostrarle quanto le vuole bene? Trova un modo, scrive, compone musica, racconta la sua vita, si firma Gionny Scandal, le sue canzoni scalano le classifiche, diventa una star. È il 27 novembre del 2012. Nonna Adriana è malata. Gionata pubblica A voce bassa, lo dedica a lei. Mezz’ora dopo la nonna muore. Qualsiasi cosa che farò non sarà per la gloria, sarà per renderti un omaggio solo in tua memoria.
Lui è Gionata

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