Lui è Gianni. Nasce a Reggio Calabria nel 1946. Passa le giornate nell’atelier della mamma, tra stoffe e fili colorati. Una sera va a teatro con il padre. Resta folgorato dalle poltrone di velluto, dalle signore eleganti, dal turbinio di colori e costumi che si avvicendano sul palco. Torna a casa, recupera gli scarti di tessuto. Ritaglia, acconcia, cuce, mette su un teatro in miniatura. Gianni cresce. Fa indossare alla sorellina Donatella le sue creazioni. La sua mente corre, galoppa, scalpita, mentre le mani si muovono veloci sui tessuti. Molla la scuola e lavora nell’atelier della mamma. Le vetrine si riempiono di capi alla moda. Le clienti guardano affascinate. Vogliono farsi vestire solo da Gianni. I suoi look sono eleganti, audaci, nuovi. Sono gli anni Settanta. Gianni si trasferisce a Milano. Fonda la sua casa di moda. Versace. Cerca un logo, qualcosa che lo rappresenti. Gianni chiude gli occhi, pensa alla Calabria. Alla cultura che ha respirato fin da bambino. I monumenti greci, lo stile classico. Ha una folgorazione. Sceglie Medusa. La donna fatale che ammalia, pietrifica. Chi si innamora di Versace infatti non torna più indietro. È il 1982. Gianni vince il premio come migliore stilista. Gli propongono di disegnare i costumi per la stagione della Scala. Gianni non riesce a crederci. Quel bambino che guardava estasiato gli attori sul palcoscenico, ne ha fatta di strada. Racconta la sua avventura ai giovani che lavorano con lui. Puntate l’obiettivo, siate folli, non abbiate paura di cadere, se riuscirete a rialzarvi, volerete. Un giorno incontra Antonio. È un colpo di fulmine, professionale e sentimentale. Vivono il loro amore senza nascondersi. È il 1993. Versace è il marchio più in voga del momento. Gianni però non si sente bene. Scopre di avere un cancro. Decide di rallentare. Affida gran parte degli affari alla famiglia. Vuole godersi il tempo. La vita. Antonio. In un’intervista prima di essere ucciso ricorda della volta in cui si è spogliato nel deserto per correre verso un sole così grande che sembrava inghiottirlo. Dice che la vita è proprio così. Ovunque ti porti, è un viaggio bellissimo, pieno di emozione, gioia, e follia.
Lui è Gianni
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