Lui è Franco Califano. Nasce il 14 settembre del 1938 a Tripoli. Una città che lascia subito dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale. Torna con la famiglia a Nocera Inferiore. Poi si trasferisce a Roma. La madre lo iscrive a collegi ecclesiastici. Ma quell’ambiente non fa per lui. Franco trascorre le notti fuori, sempre in compagnia di ragazze. La mattina dopo non riesce a svegliarsi e a seguire i corsi. Vuole fuggire, andare controcorrente. “Sono sempre andato a letto cinque minuti più tardi degli altri, per avere cinque minuti in più da raccontare”.
La notte, oltre a uscire e divertirsi, Franco compone versi. Ma sa che la poesia non potrà mai diventare un lavoro. Per questo inizia a scrivere testi per fotoromanzi e per canzoni. Sposa Rita Di Tommaso e con lei ha una figlia, Silvia.
È il 1965. Scrive per Bruno Martini “E la chiamano estate”, il suo primo successo. Il 1976 è l’anno di “Tutto il resto è noia”, un album che lo consacra tra gli artisti più brillanti di quel periodo.
Franco è un personaggio estroso, trasgressivo, eccentrico. È il simbolo del vizioso per eccellenza. Dopo “Avventura con un travestito” Franco viene definito il Pasolini della canzone. “In faccia era più liscio della cera, che barba s’era fatto quella sera. Era una bomba infatti me so detto: Nun so più io si nun la porto a letto. Tutto sembrava fuorché ‘n travestito”. Franco non ha paura di cantare la realtà nei suoi aspetti più ruvidi e graffianti, senza usare mezzi termini. Le sue canzoni, come la sua voce, sono sporche, disperate, passionali, romantiche. I fan aumentano. Le donne cadono ai suoi piedi. Franco ama esagerare e divertirsi.
Nel 1984 i carabinieri irrompono nella sua villa di Primavalle. Lo accusano di porto abusivo di armi e traffico di stupefacenti. Califano viene arrestato. Ma subito dopo viene assolto.
Tutto contribuisce a farlo diventare una figura iconica. Ogni dettaglio della sua vita assume caratteri leggendari. Come quando dice di aver avuto il suo primo rapporto sessuale da giovanissimo, con la mamma di un suo compagno di scuola. Il suo successo continua per tutta la sua vita. Il 30 marzo 2013 muore a Roma.
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