Lui è Francesco. Vive a Messina. Ha 32 anni. È sposato, da poco è diventato papà di Umberto, un bambino di 18 mesi, solare e loquace. È il 2018. Francesco torna dal lavoro, saluta il figlio. Umberto non si gira. Non l’avrà sentito. Francesco si avvicina, lo chiama. Niente. Batte le mani, il bambino finalmente si desta. Francesco ne parla con la moglie. Anche lei ha notato dei cambiamenti. Umberto non parla più, evita il contatto fisico e visivo. È preoccupata. Francesco minimizza, non sarà nulla, ma la moglie insiste. Portano il figlio da una serie di specialisti. È maggio. Francesco va in ospedale a ritirare l’esito degli esami. La dottoressa lo guarda negli occhi. Vostro figlio ha una leggera forma di autismo, dobbiamo fare qualcosa, subito. Francesco è incredulo. Autismo? No, impossibile che stia capitando proprio a noi. La dottoressa gli stringe la mano. Ce la faremo. Francesco è confuso, butta l’occhio dentro la sala. Ci sono bambini che guardano nel vuoto, qualcuno agita le mani, altri fanno mugugni. Ha un capogiro. Esce dalla clinica, le gambe gli tremano, chiama la moglie in lacrime. Ha paura, ha tanta paura. Passano le settimane. Francesco porta il figlio in piscina. Lo osserva, è chiuso nel suo mondo. Pagherebbe tutto l’oro del mondo per risentire la voce di suo figlio. Prova a fargli una domanda. Amore ti piace stare in acqua? Si prepara ad ascoltare il consueto mugugno. Sì. Umberto ha parlato, ha detto solo una parola. Sì. Francesco non crede alle sue orecchie. È il suono più bello del mondo. Si sente motivato. Può farcela, devono farcela, insieme. Passano i mesi. Francesco segue Umberto nelle terapie, lo coinvolge in tutto quello che fa, parla, gioca con lui, finché un giorno il suo piccolo sorride e corre ad abbracciarlo. Oggi Umberto ha 4 anni. Ha vinto la sua battaglia ed è ripartito a mille. È pieno di vita, e parla, parla, parla. Anche Francesco è cambiato, ha scoperto un mondo che non conosceva, ha visto genitori provare vergogna, rifiuto. Sa cosa vuol dire. Ma ha capito che nonostante i pianti e la paura, non bisogna mai smettere di crederci.
Lui è Francesco

CATEGORIA
PUBBLICATO IL
CONDIVIDI
Altre storie simili:

Minacciata e aggredita dalla mia famiglia perché ho un fidanzato e vesto all’occidentale
Amina ha 18 anni. Dopo aver dato la maturità è fuggita di casa. Vuole vivere la sua vita.

Accoglie in casa la figlia che il marito ha avuto con l’amante, e grazie alla bambina cambiano le loro vite
Lei è Teresa. Vive a Reggio Calabria. Cresce senza la mamma, sente un grande vuoto. Ha 20 anni. Sposa Carmelo, sono innamorati pazzi. Teresa diventa madre di due splendidi figli,

Lui è Luca Valdiserri
Lui è Luca Valdiserri, papà di Francesco, il diciottenne travolto e ucciso da un’auto mentre camminava su un marciapiede di Roma. Ha parlato a cuore aperto agli amici di suo