Lui è Floyd. Nasce a Grand Rapids, nel Michigan, il 24 febbraio del 1977. Lui è un neonato. Non ha ancora compiuto un anno. Lo zio spara al padre. Lo ferisce a una gamba. Regolamento di conti. La madre di Floyd è tossicodipendente. Il papà è un ex pugile. Il suo nome è Mayweather senior. Quando saliva sul ring lo chiamavano il poeta laureato della boxe, perché prima di ogni match, durante la conferenza stampa, declamava poesie e offese in versi agli avversari. Lui non porta mai il figlio al parco o al cinema. Lo porta in palestra. Floyd è un bambino. Se non si allena bene, sono frustate. Floyd fa quello che gli viene ordinato, ma dice alla nonna che la boxe è solo un gioco da ragazzi, quando sarà cresciuto gli toccherà trovarsi un lavoro. La sua vecchia, l’unica che lo capisce e lo ascolta, gli dice cazzo Floyd, togliti dalla testa questa fottuta idea del lavoro. Tu devi boxare. Tu sei nato per quello. Il padre lo mette sotto negli allenamenti. Floyd ascolta. Lascia il cognome della madre e prende quello del padre. Lui ora è Floyd Mayweather junior. Il padre viene arrestato per traffico di droga. Lui si fa allenare dallo zio. Dopo 5 anni il padre esce dal carcere. Torna ad allenarlo. Durante un incontro litigano, Floyd lo licenzia. Il padre chiede 2 milioni di dollari di danni e si propone come allenatore del suo avversario. Mayweather vince la medaglia d’oro alle olimpiadi di Atlanta e diventa campione del mondo in 5 categorie. Viene soprannominato Pretty Boy Floyd, e Money Mayweather. Solo nel 2014 ha guadagnato 300 milioni di dollari. Floyd Mayweather ha 42 anni e ama ostentare la sua ricchezza. Nell’ultimo video postato su Instagram dice che il denaro può tutto. Sfoggia catene d’oro e orologi. Poi allarga l’immagine sul tavolo, dove sono stese mazzette e pile di banconote per un totale di 2 milioni di dollari. Accanto, la più grande borsa mai realizzata al mondo, che lui ha ricevuto direttamente da Karl Lagerfeld. Lui dice che il denaro gli ha dato tanto, e non ha paura di mostrarlo. Dice che è un uomo nero cresciuto nella povertà, e non gliene frega nulla di quello che gli altri pensano.
Lui è Floyd
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