Lui è Fabrizio. Nasce nel 1993 in Veneto. Ha due fratelli e una bella famiglia. Prende il diploma, le idee sono chiare, Giurisprudenza. Ha 25 anni. Si laurea, inizia il praticantato in uno studio importante. Un anno e mezzo di sacrifici lo separano dall’esame per diventare avvocato. Fabrizio lavora dalla mattina alla sera. Gratis. Stipendio e rimborso spese non sono previsti. Non ha alternative. Esce dallo studio, prende lo scooter e va a fare consegne. È un rider, senza contratto, solo prestazioni occasionali. La pratica forense è incompatibile con un lavoro da dipendente. Fabrizio finisce il turno alle undici di sera. Torna a casa, si butta sul letto. Alle 7 è già in piedi. È il 31 ottobre del 2019. Fabrizio deve consegnare una pizza. È arrivato, avvisa il cliente. Qualcuno lo spinge a terra. Sono in due. Gli stringono il collo, gli tirano lo zaino. Urlano, dacci tutto! Fabrizio teme di morire, ma venderà cara la pelle. Scatta. Impugna il casco. Ne becca uno in faccia, lo stende. Si getta sull’altro, gli sferra un pugno, lo atterra. Prende fiato. Guarda. Cazzo, sono solo due ragazzini. Arrivano le amiche, poco più che bambine. Si scusano, sono terrorizzate. Fabrizio è sconvolto. Era solo una bravata del cazzo. In quel momento scende il cliente. È un infermiere. Controlla il ragazzo a terra, è svenuto, ha perso dei denti, forse ha la mascella lussata. Serve un’ambulanza. Fabrizio spiega all’uomo il suo vero non lavoro, potrebbe avere delle conseguenze. Il cliente punta i ragazzi. Chiamate i soccorsi, dite che il vostro amico è caduto perché era ubriaco, altrimenti vi denuncio per aggressione, capito? Fabrizio ringrazia, se ne va. Passa qualche settimana. Fa un incidente, il motorino è da rottamare. Con i soldi risparmiati deve ripagare il marciapiede che ha rovinato. Niente più consegne. Fabrizio è esausto. Mancano mesi alla fine del tirocinio. Se passerà l’esame, forse guadagnerà qualcosa. Lo aspetta un futuro incerto, di merda. Questa non è vita. Ho sbagliato qualcosa, per forza, ma dove, dove.
Lui è Fabrizio
Altre storie simili:

Laurea, master in Bocconi e azienda di famiglia, molla tutto per il flamenco: ora è artista di strada
Lei è Antonina. Vive a Palermo, in Sicilia. Ha 5 anni. Va in Spagna con i genitori, cammina per strada. Una donna attira la sua attenzione. Indossa un abito pieno

Lui è Renato
Lui è Renato. Nasce a Napoli nel 1904. Il padre è un noto chirurgo, la mamma è figlia del rivoluzionario russo Bakunin. Renato è un bambino sveglio e intelligente. I

Quattro anni chiusa in casa con mio figlio allergico grave, perché nessuna scuola lo voleva
Lei è Silvia, vive a Torino. È sposata con Alessandro e desiderano tanto un figlio. È il 2018. Nasce Filippo. Silvia sperimenta una gioia mai provata prima. È sera. Riempie