Lui è Donato Bilancia. Donato nasce a Potenza nel 1951. Il padre è dipendente pubblico, la madre casalinga. Ha un fratello di poco più grande, Michele. Il piccolo Donato soffre di enuresi. La notte fa la pipì nel letto. Al mattino i genitori espongono il materasso sul balcone, in modo che i vicini possano vederlo. Donato muore di vergogna e si chiude in se stesso.
Ha 15 anni. Inizia a rubare e a giocare d’azzardo. Finisce in galera per furto. Il denaro diventa la sua ossessione. Nell’ambiente delle bische clandestine è conosciuto con il nome di Walter. Siamo nel 1997. Donato stringe amicizia con Maurizio Parenti, altro gran giocatore, che considera quasi un fratello. Ma una sera, dentro una bisca, lo sente parlare con il proprietario, Giorgio Centanaro: lo stanno raggirando, vogliono fregarlo.
Donato torna a casa. Passa una notte a ripetersi che è uno scemo, un fallito. Il giorno dopo irrompe in casa di Centenaro e lo soffoca con del nastro adesivo. Tocca a Maurizio. Donato lo lega a una sedia, si fa indicare la cassaforte, ruba 13 milioni, poi ammazza lui e la moglie.
Non si ferma più. Aggredisce, uccide, intasca i soldi e scappa sulla sua Mercedes nera.
È la notte del 9 marzo 1998. Donato si apparta con una prostituta albanese. Le spara. Pochi giorni dopo ne fredda un’altra, che viene ritrovata con un buco in testa.
A Novi Ligure è con Lorena, transessuale. Lei scappa, Donato la insegue e la colpisce. Lei è a terra, lui la finisce con un colpo all’addome. Ma Lorena non muore, si salva, aiuta i poliziotti a tracciare un identikit. Si cerca il serial killer delle prostitute.
È il 12 aprile. Donato sale su un intercity. Scassina la porta del bagno e spara a Elisabetta Zoppetti. Poi, sempre su un treno, ammazza un’altra donna. Si masturba sul suo cadavere.
Tra un omicidio e l’altro, compra una macchina da un amico, ma non formalizza il passaggio di proprietà. L’amico riceve una carrellata di multe e denuncia Donato. Gli inquirenti si trovano di fronte a una foto che coincide con l’identikit del killer delle prostitute.
Il 6 maggio 1998 viene arrestato. È colpevole di 17 omicidi, e condannato a 13 ergastoli.
Lui è Donato Bilancia
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