Lui è don Lino Viola, parroco della chiesa San Pietro Apostolo a Gallignano, frazione di Soncino, in provincia di Cremona, Lombardia.
Ieri ha celebrato messa alla presenza di una quindicina di fedeli. Appena è iniziata la funzione, la voce è girata veloce in paese e sono arrivati subito i carabinieri.
Uno di loro è andato dritto verso l’altare e ha cercato di interrompere la celebrazione eucaristica. Don Lino lo ha respinto, non si è fermato, ed è andato avanti fino alla fine.
A questo punto, è probabile che il sacerdote e i fedeli vengano multati.
Don Lino si è sfogato con il Corriere della Sera: “Sono offeso nella mia dignità. Ho ottant’anni, celebro da più di cinquanta e non sono mai stato trattato così. Già durante l’omelia ho visto i carabinieri entrare, mi hanno interrotto al momento della consacrazione senza alcun rispetto. Il decreto ministeriale non proibisce le celebrazioni, basta che non ci sia affollamento. Eravamo in quattordici, distanziati, con mascherine e guanti: otto tra cantori, lettori e collaboratori e sei fedeli, due famiglie e un’altra signora, tutti che hanno avuto dei lutti nei giorni scorsi. Celebravo la messa anche in ricordo dei loro cari. L’ho fatto anche a Pasqua…”.
Don Lino si dice pronto a pagare la multa.
“La parrocchia la pagherà, anche se non ho violato nessuna regola. I modi sono stati sbagliati: i carabinieri avrebbero dovuto lasciarmi finire la funzione e poi ne avremmo parlato. Invece mi hanno fatto chiamare persino dalla domestica. Stiamo dando i numeri. Come si permettono? La mia Chiesa è aperta tutti i giorni. Sono nel giusto, e domenica prossima tornerò a celebrare”.
Lui è Don Lino Viola
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