Lui è Desmond. Nasce in Camerun nel 1993. Il padre è un attivista politico, in casa non c’è mai, Desmond cresce con la madre in una baracca di legno e fango. Per le strade del suo paese scorre il sangue, la guerra civile miete vittime, e chi scampa ai proiettili deve fare i conti con malaria, morbillo tante altre malattie. Desmond vede i suoi amici morire uno dietro l’altro, d’un tratto si guarda intorno e non c’è più nessuno, è rimasto solo. La madre fa di tutto per mandarlo a scuola. Studia figlio mio, solo così potrai avere un futuro. Desmond non si risparmia, prende il diploma, vince una borsa di studio per l’estero. Il viaggio è costoso, amici e parenti fanno una colletta. Vai, sei la nostra speranza. Desmond vola negli Stati Uniti, vuole ripagare le persone che hanno creduto in lui, dedica ogni singolo giorno allo studio, sceglie Biotecnologie, si specializza in epidemie e malattie infettive. La sua determinazione non passa inosservata. Lo chiamano da Harvard per un colloquio. Desmond si fa trovare pronto, diventa ricercatore di una delle più prestigiose università al mondo. La vita gli sorride finalmente. È il 2020. Una chiamata urgente dall’Africa. Il padre è stato ammazzato dai guerriglieri, gli hanno tagliato la testa. Desmond è sconvolto. L’urlo disperato della madre è un pugnale conficcato nel suo cuore. Lui non può partire, il mondo è fermo, bloccato da un virus. Desmond piange in silenzio, poi si asciuga le lacrime. Passa notti insonni, realizza dei progetti per aiutare i paesi poveri a difendersi dalle malattie. I governi della Tanzania, dello Zambia e del Ghana lo chiamano, hanno bisogno del suo aiuto. Desmond Jumbam ha 27 anni. È uno tra i più grandi esperti di sanità pubblica africana. Non può fermare la guerra, ma può cercare di migliorare la vita della sua gente. Ripensa a quando era bambino, prende il telefono e pubblica un tweet. A sinistra la foto della sua casa di legno, a destra il tesserino di Harvard. Dove sono partito, dove sono ora. Grazie a tutti quelli che hanno creduto in me, vi renderò onore con il mio lavoro.
Lui è Desmond

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