Lui è David. Vive a Sydney in Australia. È sposato, ha due figli. David è un importante uomo d’affari, all’alba è già in ufficio, trascorre la mattinata con il telefono in mano, il pomeriggio è pieno di incontri e riunioni, la luce della sua scrivania resta accesa fino a tardi, poche ore di sonno e il giorno dopo si ricomincia. È l’ottobre del 1987. David è al lavoro, squilla il telefono. È successo un disastro! I mercati finanziari di tutto il mondo sono crollati, David controlla le sue azioni, legge i numeri. Impossibile! Ha perso quasi tutto. Milioni di dollari andati in fumo in poche ore. Passano le settimane. David annuncia il fallimento, chiude baracca e burattini, gli pignorano la casa, anche la moglie gli dà il benservito. Si ritrova letteralmente in braghe di tela. Passa le giornate a rincorrere le banche e chiedere prestiti. È distrutto. Intervengono gli amici, lo prendono di peso e lo trascinano a Restoration Island, un’isoletta a nord dell’Australia. Un giorno di relax ti farà bene. David è contrario, ha ben altro a cui pensare lui, e poi… Dove diavolo mi avete portato? Qui non c’è nulla, solo palme e oceano. Si sdraia al sole, la testa è un groviglio di impegni da rispettare, telefonate da fare, ma più se ne sta lì, più l’ansia sparisce, resta solo il rumore del mare. Passa un giorno. David torna alla sua vita, finisce nel vortice di un’agenda sempre piena e il telefono che non smette di squillare. Ha bisogno d’aria, corre in libreria, divora guide e manuali di sopravvivenza, poi parte in campeggio per quell’isoletta sperduta che gli è rimasta dentro. Va e viene per un po’ di tempo. È il 1997. David prende lo zaino, ci infila dentro tre magliette, dei pantaloncini, una torcia, un barattolo di peperoncini, dentifricio e spazzolino, e saluta tutti. Oggi ha 76 anni. Con i soldi rimasti ha preso in affitto parte dell’isola, ha costruito una baracca e vive lì da oltre vent’anni, in compagnia di un cane e due manichini. David ha imparato a pescare e a farsi la birra da solo, una volta all’anno rimette piede in città, il tempo di fare scorta di riso e poi via, torna al mare, al vento, al silenzio.
Lui è David
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