Lui è Daniele. Ha 25 anni. Lavora in un’agenzia di comunicazione a Milano. È il 2010. C’è una nuova collega, Mickol. Daniele si trova subito a suo agio. Parlano, scherzano, c’è feeling. Le chiede di uscire. Una sera lei gli racconta una storia, la sua storia. I suoi genitori sono divorziati, lei è cresciuta con il secondo marito della madre che chiama affettuosamente Papu. Mickol ha anche un padre naturale, con il quale ha mantenuto eccellenti rapporti. Un Papu e un Papà. Daniele è pensieroso, la storia con Mickol procede bene, ma ha un timore. Gestire due suoceri a volte può risultare complicato, ma quattro? Ci sarà da impazzire. Passano le settimane. Le cene con Papu e la madre di Mickol sono all’ordine del giorno. Daniele è stupito, lui e Papu vanno molto d’accordo. Parlano di telefilm, si scambiano l’account Netflix, escono insieme a bere una birra. Daniele si trova così bene che ogni week end chiede a Mickol quando rivedranno i suoceri. Lei lo prende in giro. Sembri più innamorato di loro che di me. È il 2012. Daniele ha deciso, chiederà a Mickol di sposarlo, ma vuole farlo alla vecchia maniera e chiedere la mano al padre. Già, ma quale? Daniele inizia da Papu, lui è felicissimo. Bene, uno è andato. Poi bussa alla porta del papà di Mickol. L’uomo gli dà la sua benedizione, ma prima vuole sapere se anche Papu è d’accordo, perché loro hanno un buon rapporto. Daniele non crede alle sue orecchie. È il 2 settembre. Il giorno del matrimonio. Daniele sta aspettando la sua futura moglie. Parte la musica. Eccola. Mickol cammina verso di lui. Alla sua destra c’è Papu, alla sinistra il Papà. I due uomini, insieme, la accompagnano a sposarsi. Daniele si commuove. Lui e Mickol iniziano la loro vita e festeggiano l’arrivo di due bambini. Daniele guarda le foto di famiglia. Sono sei nonni. Incredibile. Non avrebbe mai pensato che avere tanti suoceri sarebbe stato così bello.
Lui è Daniele
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