Lui è Chris. Nasce in California nel 1986. Viene al mondo in anticipo, è piccolo, sta sul palmo di una mano, per i medici non passerà la notte. Chris lotta, resiste, e dopo diverse settimane lascia l’ospedale. Ma la gioia dura poco. Chris sta di nuovo male, ha la febbre alta, non va giù. I genitori sono disperati, corrono dal pediatra. Il dottor Shannon fa qualcosa di incredibile. State tranquilli, veglierò io sul vostro bambino. Per tre notti resta al suo fianco, lo cura, finché Chris non è fuori pericolo. I genitori sono sorpresi, commossi. Quel medico ha salvato la vita del loro bambino. Passano gli anni. Chris è un ragazzo alto, robusto, mamma e papà gli hanno raccontato del dottore che l’ha salvato. Chris diventa un paramedico, anche lui vuole aiutare gli altri. È il marzo del 2011. Chris ha 25 anni. Ha finito il turno, sta per andare a casa. Emergenza. C’è stato un incidente stradale. Chris corre sul posto. Lo spettacolo è sconvolgente, una macchina è stata travolta da un camion. È distrutta, il motore in fiamme. Dentro c’è qualcuno, è intrappolato. Chris si avvicina, l’uomo è cosciente, chiede aiuto, i suoi piedi stanno prendendo fuoco. Non c’è tempo da perdere. Chris prova a spegnere l’incendio, ci mette venti minuti, riesce a liberare l’uomo. Lo carica in ambulanza e va con lui in ospedale. Il paziente ha l’intestino perforato, ustioni di secondo e terzo grado, dovranno amputargli parte di un piede. Passano le ore. Chris non lo lascia, resta al suo fianco, ha tra le mani i suoi documenti. Shannon. Rilegge il nome. Dottor Shannon. Sgrana gli occhi. Non è possibile! È emozionato, il cuore gli batte forte. L’uomo si sveglia. Sei tu quel dottor Shannon che mi ha salvato la vita da bambino? Il dottore ricorda. Sì, sono io. Da quel giorno Chris Trokey e il dottor Shannon si incontrano ogni anno, nell’anniversario dell’incidente. Nel 2015 Chris è diventato papà, la scelta del pediatra era scontata.
Lui è Chris
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