Lui è Carlos

Lui è Carlos, vive in Galles. Lavora sodo tutto il giorno, quando torna a casa la sera c’è qualcuno che lo aspetta, Monty, il suo cagnolone. Carlos si butta a terra, lo coccola, si ricarica. Il fine settimana riempie lo zaino, indossa gli scarponi e apre la porta. Forza Monty, andiamo! Fanno lunghe camminate, si sdraiano sull’erba, fianco a fianco si godono il tramonto. Una volta al mese tornano sulla loro collina preferita e camminano per trecento chilometri immersi nel verde. L’aria è fresca, Carlos respira, Monty abbaia felice. Carlos parla al suo amico, gli racconta tutto, i suoi dubbi, le sue paure, i successi sul lavoro. Monty ascolta in silenzio, Carlos lo sa, lo sente che lui lo capisce più di chiunque altro. Il tempo scorre così, tra una passeggiata e l’altra. È il 2020. Carlos ha 56 anni, percorre un sentiero nuovo, per la prima volta Monty non tiene il passo, sembra stanco, affaticato. Carlos si ferma. Va Bene amico mio, per oggi basta così, ti porto a casa. Lo fa accomodare sul divano, ma qualcosa non va. Monty non sembra lo stesso. Carlos corre dal veterinario, aspetta l’esito degli esami con il cuore in gola. Monty ha la leucemia. Carlos accarezza il suo amico. Non preoccuparti campione, vinciamo noi. Monty inizia la chemio, dopo un anno si rimette in piedi, ricomincia a passeggiare nei dintorni. Carlos è ottimista. Tornano dal veterinario per un ultimo controllo. Il medico scuote la testa. Carlos è a pezzi. Porta Monty a casa, lo vede appoggiare il mento sul davanzale della finestra, e scrutare l’orizzonte. Corre nel capanno degli attrezzi, prende una carriola, gli cambia le gomme, la olia, la riempie di coperte e cuscini, poi chiama Monty. Sei pronto amico mio? Percorrono i sentieri tanto amati, osservano i prati verdi, i ruscelli, il cielo azzurro. Vanno sempre più su, fino alla cima. Carlos si ferma, gira la carriola. Guarda Monty, questa è la tua collina preferita. Monty chiude gli occhi.