Lui è Bryan. Vive in New Jersey, negli Stati Uniti. Ha 59 anni. Sta passeggiando, si ritrova davanti a un rifugio per animali, lo supera, poi torna indietro. Non sa perché, sente che deve entrare. Ci sono tanti cani, corrono, giocano all’aperto, solo uno di loro se ne sta in disparte. Bryan si avvicina, non ha mai visto degli occhi così tristi. Che cos’hai bello, perché te ne stai qui tutto solo? Il proprietario va in suo aiuto. Questa è Sadie, i suoi padroni l’hanno abbandonata, non si fida più degli esseri umani, e non troviamo qualcuno disposto a prendersi cura di lei. Bryan la guarda, sente qualcosa, un legame, una connessione. Torna a trovarla per un paio di giorni, poi la prende a la porta a casa. Sadie è impaurita, spaesata, Bryan non la lascia mai sola, rispetta i suoi tempi, a volte se ne sta seduto a terra al suo fianco, senza dire o fare niente. Vuole farle capire che lui c’è, e non ha intenzione di abbandonarla. Un pomeriggio torna a casa, Sadie gli corre incontro, scodinzola felice e gli fa delle gran feste. Bryan scoppia di gioia, ce l’ha fatta, ha conquistato la sua fiducia. Passa qualche mese. Bryan si sveglia per andare in bagno, mette i piedi sul pavimento, le gambe cedono, cade a terra. Cerca di alzarsi, non ci riesce, il corpo non risponde ai comandi. Bryan capisce che sta succedendo qualcosa di grave, deve chiedere aiuto, subito. Si sforza di raggiungere il telefono, ma il dolore alla testa lo distrugge e le forze cominciano ad abbandonarlo. Ha paura. In quel momento, qualcosa di caldo e ruvido gli sfiora la guancia. Bryan mette a fuoco, è Sadie. Gli lecca il viso, si accuccia, allunga il muso e gli mostra il collo. Bryan è confuso, poi capisce. Afferra il collare, Sadie lo trascina di peso verso il telefono. Con un filo di voce, Bryan chiama i soccorsi. L’ambulanza arriva in fretta. I medici dicono che ha avuto un ictus. Ora è fuori pericolo, ma se non ci avesse chiamato in tempo, forse non saremmo qui. Bryan è sconvolto. Abbraccia la sua cara Sadie, scoppia a piangere.
Lui è Bryan
Altre storie simili:

Avevo paura degli insetti, sono diventata apicoltrice grazie a mio nonno
Rebecca ha 24 anni, si alza all’alba, lavora fino alle 10 di sera, le api sono la sua vita.

Blocca un’auto che trascinava un cane legato dietro
Dania era al volante, si è trovata davanti a una scena agghiacciante. Ha fermato l’autista e chiamato subito i carabinieri. Ora l’uomo rischia due anni di carcere.

Tra noi amore e odio, eri una rivale, ma ti sei sempre fidata di me. Addio amica mia
Julia Ituma, pallavolista di 18 anni trovata senza vita. Il ricordo di chi la conosceva.