Lui è Birillo. È solo. Cammina lungo il fiume Tatarena, in Umbria. Vede una bambina, le corre incontro, fa le feste. Lei vorrebbe tenerlo, ma i genitori dicono no, i suoi padroni lo staranno cercando. Birillo è di nuovo in strada, solo. Fiuta le tracce, torna indietro, ritrova la bambina, abbaia. Lei lo fa entrare in casa. Nessuno lo reclama. La bambina chiama Francesca, sua cugina. Vuoi un cane? È fatta. È estate. Birillo va in campagna con la nuova famiglia. Corre, salta, si diverte come un matto. Fiuta una cagnolina, scappa, sta fuori giorni, poi torna. È curioso, vispo, non sta fermo un attimo. Rientra dall’ennesima fuga d’amore, ha una pallottola nella zampa, non si può operare, fatica a camminare, ma non molla. Dopo un anno è in perfetta salute. Birillo cresce. Ha 17 anni. È mezzo cieco e mezzo sordo. Esce per una delle sue passeggiate, sparisce. La famiglia appende volantini, lo cerca ovunque, niente. Passano tre giorni. Squilla il telefono. L’hanno trovato. Birillo è caduto in una buca. È sopravvissuto senza cibo e senza acqua sotto il sole di luglio. È sfinito, ma è vivo. Scorrono i mesi. Birillo ha un tumore. Lo operano, ma lo danno per spacciato. Lui guarisce e torna a casa in tempo per festeggiare i suoi 18 anni. L’età avanza. Birillo è quasi cieco. È sul terrazzo di casa, cade. Fa un volo di tre metri e mezzo. Corrono in clinica. Si è rotto la spina dorsale. Non può farcela, meglio sopprimerlo. La famiglia si oppone. Passa una settimana. Birillo sopravvive, torna a casa, ma non cammina. È il 25 aprile del 2019. Birillo è nella sua cuccia. Lo chiamano, devono portarlo dal fisioterapista. Non si sveglia. È morto. Francesca e la sua famiglia sono disperati. Piangono per settimane. Il padre non ce la fa più. Basta. Prende le figlie e le porta al canile. C’è un cagnolino che ricorda Birillo, Francesca lo accarezza, un altro cane la aggredisce. Il cagnolino interviene, la salva. Si guardano, si scelgono. Nessuno potrà mai sostituire Birillo, la ferita è ancora aperta, ma Francesca ha già scelto il nome. Pippo.
Lui è Birillo

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