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Lui è Aron

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  • Pandemia/Covid, Storie

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  • 18 Maggio 2020

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Lui è Aron. Vive a Marion, negli Stati Uniti. È un ingegnere meccanico, la sua passione è scalare le montagne. È il 26 aprile del 2003. Aron ha 27 anni. È una bella giornata, ideale per fare trekking. Aron sceglie il Parco delle Canyonlands, prende uno zaino e parte, da solo. Durante il percorso incontra due escursioniste. Ridono, si divertono, Aron passa un po’ di tempo con loro, poi riprende il suo cammino. Si avventura in mezzo alle gole. C’è un passaggio stretto. Aron urta un masso. Scivola. Cade a terra. Prova a rialzarsi. Non ci riesce. Il suo braccio destro è intrappolato sotto il masso. Aron va nel panico. Prova a liberarsi, a tirare, ma è inutile. Il tempo passa. Aron ha con sé una bottiglia d’acqua e due panini. Li consuma a piccole dosi. Cerca di distrarsi, ricorda i momenti felici per farsi coraggio. La famiglia, gli amici, le ragazze incontrate all’inizio del percorso. Funziona, per un po’. Passano i giorni. Aron è allo stremo, nessuno sa dov’è. È condannato a morte. Prende la telecamera che ha nello zaino, registra un messaggio per i genitori. Incide con il coltellino svizzero la sua data di nascita e la possibile data di morte. È preso dallo sconforto. L’acqua è finita. Pure il cibo. Aron ha le allucinazioni. Gli viene un’idea. Prende il coltellino. Lo avvicina al braccio, lo conficca nella carne. Taglia. Il dolore è atroce. Aron non ci riesce, desiste. Piange. Poi analizza la situazione. O fa qualcosa, o morirà. E lui vuole vivere, a qualunque costo. Aron riprende in mano la lama. Taglia. Perde molto sangue. Usa dei pezzi di stoffa come laccio emostatico, va avanti. Arriva all’osso. Fa leva sulla pietra, lo spezza. Ce l’ha fatta. È libero. Dolore, felicità, paura. Aron è in preda all’euforia. Usa la mano sinistra e si arrampica. Percorre 12 chilometri a piedi. Incrocia due escursionisti che lo portano in ospedale. Aron Ralston è rimasto intrappolato per 127 ore, cinque giorni. È senza un braccio, ma è vivo. Aron mette una protesi, fa riabilitazione. Ricomincia a scalare. E non si ferma più.

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