Lui è Antonio. Nasce a Napoli nel 1992. Cresce in un bel quartiere, coccolato dai genitori e dalle due sorelle più grandi. È domenica, gli amici lo chiamano. Forza, andiamo a messa! Antonio non se lo fa ripetere. Ama il profumo dell’incenso, le vetrate colorate. La voce del parroco, calda e rassicurante, gli ricorda l’abbraccio della mamma. Antonio cresce, ha 19 anni, non gli piace tanto stare sui libri, appena può scappa in parrocchia, dove si sente in pace con se stesso e col mondo. La sua chiesa è come una grande famiglia, senza confini, aperta a tutti. Antonio pensa, rimugina, finalmente trova il coraggio e si confida con la sorella. Mariarca, ti prego, non prendermi in giro, ho deciso di farmi prete. La sorella scoppia a ridere. Bella questa, pensa che io voglio farmi suora! E non scherza. Iniziano il percorso mano nella mano. Antonio è pieno di entusiasmo, ma ogni tanto i dubbi lo assalgono. È stato precipitoso? Sarà all’altezza? È davvero nel posto giusto? Ha 27 anni. Diventa sacerdote, viene mandato a Scampia, periferia di Napoli. Antonio si fa il segno della croce. Arriva nel quartiere in punta di piedi, si guarda attorno timoroso. Sente, avverte il peso della violenza, dell’odio, della paura. Eppure, ovunque vada, incontra sempre e solo sorrisi. In parrocchia lo accolgono con gioia, le famiglie gli aprono la porta di casa. C’è sofferenza, ma un forte senso di dignità pervade ogni sguardo. Antonio osserva smarrito, si sente piccolo, impotente. Fuori dalla chiesa, un bambino lo tira per la tonaca. Piange come una fontana. Mamma e papà vogliono che smetta di andare a catechismo, ma io qui sto bene, posso restare? Antonio ha un fremito. Rivede se stesso, e gli scappa da ridere. Non ti preoccupare piccolo, questa è casa tua. Organizza corsi di cultura, incontri con le famiglie, gite, partite di calcetto, un oratorio estivo con i fiocchi. E la domenica tutti allo stadio a gridare forza Napoli! La parrocchia cresce, diventa un luogo di aggregazione, ricco di opportunità. Oggi Antonio ha 29 anni, è parroco della chiesa di Santa Maria Maddalena, e non si fa più troppe domande. La sua chiesa è come una grande famiglia, senza confini, aperta a tutti.
Lui è Antonio
Altre storie simili:

Umiliazione e violenze nella ginnastica artistica
Dopo le denunce delle atlete, rompe il silenzio il Presidente della Federazione, Gerardo Tecchi: crede alle ragazze, fa mea culpa e parla delle proprie figlie.

La testa era già fuori, non c’era tempo per andare in ospedale, mi sono improvvisata ostetrica
Lei è Vanessa Sangiorgi, vive a Milano, dove lavora come portinaia e donna delle pulizie in un condominio. Era pomeriggio, è uscita sul pianerottolo e ha sentito qualcuno urlare: Nezha,

Sceglie di operarsi a 23 anni per non avere figli
Francesca ha sempre saputo di non voler diventare madre, viveva ogni rapporto con il terrore di rimanere incinta. Così ha preso una decisione definitiva.