Lui è Alexander. Vive a Edmonton, in Canada. Gestisce un negozio di antiquariato. Scovare oggetti antichi è la sua passione più grande. Di tanto in tanto passa a trovarlo un senzatetto di nome Adam. Un tipo silenzioso che gli porta sempre qualche strano cimelio raccattato nella spazzatura. È il 2019. Alexander è in negozio. Adam entra, gli mostra un quadretto con l’immagine di Bambi. L’ho trovato dentro un bidone, vale qualcosa? Alexander studia l’oggetto, lo rigira tra le mani. È solo una stampa, ti posso dare al massimo venti dollari. Adam ringrazia, prende i soldi, saluta ed esce. Alexander osserva la cornice. È malridotta, deve cambiarla se vuole guadagnarci qualcosa. La toglie. Sgrana gli occhi. Li stropiccia. Inforca gli occhiali. Resta a bocca aperta. Sul retro dell’immagine c’è un certificato di autenticità datato 1937. Non è una stampa, ma il disegno originale usato per realizzare il cartone della Disney. Incredibile! Alexander si attacca al telefono, contatta una galleria d’arte, poi un’altra e un’altra ancora. La risposta è sempre la stessa, quel piccolo schizzo vale almeno tremila dollari, i collezionisti faranno a gara per accaparrarselo. Passano i giorni. Alexander organizza un’asta e vende il quadro al miglior offerente. Conta i soldi, sono più di quel che pensasse. Si mette a letto soddisfatto, è stato proprio fortunato. La notte non chiude occhio, la mattina si alza all’alba e si mette in macchina. Gira per le vie, setaccia i quartieri, cerca sotto i ponti, si infratta nei vicoli, rivolta tutte le discariche. La sera torna a casa a mani vuote, il giorno dopo ricomincia. Passano due settimane. Alexander sta facendo l’ennesimo giro del quartiere. È stremato. Sorpassa dei bidoni dell’immondizia. Inchioda. Si fionda fuori dall’auto. Urla. Adam! Ti ho trovato finalmente. L’uomo si gira. Che succede? Alexander gli corre incontro, riprende fiato, poi gli porge una busta. È la metà di quello che ho guadagnato vendendo il tuo quadro di Bambi. Te li dovevo.
Lui è Alexander
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