Lui è Alessio. Vive a Castelnuovo di Porto, Roma. È il maggio del 2013. Ha 26 anni. Alessio sta rientrando da lavoro. È sera. A terra c’è una macchia di olio. Lo scooter sbanda. Alessio esce di strada, vola oltre il guardrail, atterra di schiena. Cazzo che botta. Sembra tutto a posto, fa per alzarsi. Sotto di lui c’è un tombino per lo scolo dell’acqua. Alessio scivola, la gamba sinistra striscia contro una barra di ferro, la carne si squarcia. Il dolore è lancinante. Alessio cade, allarga le braccia, punta i gomiti, il piede. Si ferma. Alza la testa. È scivolato per metri. Risalire è impossibile. I pantaloni sono zuppi di sangue. Urla, ma indossa ancora il casco integrale. La sua voce si perde. Passano i minuti. Alessio è disperato. Le braccia tremano per lo sforzo. Sente una voce. Un uomo ha visto il motorino e si è fermato. Ha avvisato i soccorsi, saranno lì a breve. Alessio cerca di distrarsi, pensare ad altro, ma il dolore alla gamba è insopportabile. Il tempo scorre. Una sirena. Il suono è sempre più vicino. Eccoli. La situazione è grave. Alessio prega. Tiratemi fuori. Non possiamo, servono i pompieri. Cosa? Non ce la faccio più. Uno dei soccorritori trova una corda, la fissa, si cala per metà nel tombino. Aggrappati. Alessio afferra la fune. Fa forza sulle braccia. Il dolore è lancinante ma non molla. Lo tirano su. L’uscita è sempre più vicina, ce l’ha fatta, è fuori. Lo caricano in ambulanza. Ha perso troppo sangue, i battiti diminuiscono, la pressione scende. È in ospedale. Gli lavano la ferita, la lesione è profonda, è una corsa contro il tempo. Alessio è fuori di sé. Tagliatela, tagliatela se dovete. Chiude gli occhi. Buio. Passa un giorno. Alessio si sveglia. Cos’è successo. Ha un flash, ricorda. Guarda in basso. La gamba, la mia gamba. Non c’è. Gliel’hanno tolta. Ora Alessio ha 32 anni. C’è voluto del tempo. Se n’è fatto una ragione. Fa l’allenatore di calcio e cerca di trasmettere ai suoi allievi quello che ha imparato. Un pezzo in più, un pezzo in meno, non conta. L’importante è vivere, vivere, vivere.
Lui è Alessio
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