Lui è Albert. Nasce in Polonia nel 1906. È un bambino, corre per strada. D’improvviso sente un forte dolore all’occhio. Qualcosa l’ha colpito. Albert si gira. Un ragazzo ridacchia, gli ha lanciato una pietra e gli urla addosso in quanto ebreo! Albert corre a casa, piange, grida vendetta. I genitori lo abbracciano. Tesoro, ricordati che l’odio si sconfigge solo con l’amore. Qualche giorno dopo riempiono le valigie, aspettano che scenda la sera. Si lasciano alle spalle odio, paura, terrore. Direzione Paterson, negli Stati Uniti. Passano gli anni. Albert cresce, studia Medicina all’università. Passa la notte sui libri, di giorno raccoglie i microbi. Studia, analizza, sente che è importante, gli torneranno utili. È il 1947. Albert è diventato medico, si trova all’ospedale militare di Berlino. Un’epidemia di poliomielite sta colpendo tantissimi bambini. Albert si aggira tra i letti, cammina tra desolazione e disperazione. Fa tutto quello che è in suo potere, ma i bambini muoiono tra le sue braccia. Albert prova tanto sconforto, e rabbia. Torna negli Stati Uniti, si chiude in laboratorio. Ripesca gli studi sui microbi, lavora giorno e notte senza sosta. Fa le prime sperimentazioni sulle scimmie. I risultati sono positivi, gli animali reagiscono bene, nessun effetto collaterale. Albert afferra la provetta miracolosa. Lì dentro c’è tutto. Studio, fatica, speranza, e amore. Ma prima di somministrarla ai bambini deve essere più che sicuro. La scioglie su una zolletta di zucchero e la manda giù. I suoi collaboratori lo imitano. Tutto fila liscio. Sono vivi. Albert cerca altri volontari. Si offrono dei giovani carcerati, anche le sue figlie vogliono provare. Il vaccino contro la poliomielite è un successo. Albert piange di gioia. I colleghi si congratulano. Hai fatto una scoperta che passerà alla storia, brevettala, falla tua, sarai ricco! Il dottor Albert Sabin chiude gli occhi. Ripensa a quella pietra, al dolore, alla rabbia, alle parole dei genitori. Nessun brevetto, questo è il mio regalo a tutti i bambini del mondo!
Lui è Albert
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