Loro sono Cristina e Giorgio. Vivono a Oristano, in Sardegna. Hanno 24 anni, sono sposati e desiderano un figlio, che non arriva. Dopo undici lunghi anni di tentativi, finalmente il test è positivo, ma la gravidanza non supera i primi mesi. Marito e moglie si stringono nel dolore, ritentano e per la seconda volta si preparano all’arrivo di un bel maschietto. Tutto sembra andare per il meglio, finché all’improvviso qualcosa va storto, e devono dire addio al loro piccolo. Per i medici non c’è un motivo. Succede e basta. Sono parole di circostanza, Cristina non può accettarle, c’è in ballo la sua vita. Si sottopone a esami approfonditi, scopre di avere un problema all’utero. Va sotto i ferri, e sopporta le cure senza battere ciglio. Diventerà mamma, lo sente. È il 2000. Nasce Danilo. Cristina e Giorgio lo guardano increduli. Ce l’hanno fatta. Sarebbe tutto perfetto, se non fosse che il figlio ha una malformazione rara che gli causa un problema fisico importante. Deve essere operato. Il suo pianto disperato risuona per i corridoi dell’ospedale, mamma e papà sono straziati, rischiano di impazzire. Dopo settimane appesi a un filo, finalmente vedono la luce. Possono portarlo a casa, ma non è finita. Danilo dovrà subire ancora tanti interventi, gli renderanno la vita migliore, ma avrà sempre dei problemi. Cristina e Giorgio stringono il loro piccolo tra le braccia, vogliono proteggerlo da quelle brutte parole. Lo curano, lo coccolano, gli danno tutto l’amore di cui sono capaci, ma Danilo soffre, piange, ogni operazione è uno strazio. Mamma e papà sono lacerati, impotenti. Come si può sopportare tutto questo? Si maledicono, si incolpano. Che razza di genitori siamo, abbiamo messo al mondo un figlio solo per vederlo soffrire? Che futuro potremo mai offrirgli? Le risposte a tutte le loro domande le porta in dono la vita. Danilo cresce, affronta con coraggio le terapie, accetta il suo corpo, impara a sopportare il dolore. Oggi ha 21 anni, è un ragazzo sensibile, pieno di amici e di sogni. Non si vergogna a raccontare la sua storia, e mostra con orgoglio le sue cicatrici. Gli ricordano che è vivo, e che ha due genitori meravigliosi. Mamma e papà lo amano più di ogni cosa.
Loro sono Cristina e Giorgio
Altre storie simili:

Ho una malattia rara, non camminavo quasi più, da quando ballo è come se volassi
Annarita aveva paura a fare un passo, ora ha vinto i campionati paralimpici di danza.

CE L’HO MESSA TUTTA PER SALVARTI, NON ERI SOLO UN PAZIENTE, MA UN FIGLIO
Giorgio è pediatra, ha cercato di rianimare un bambino in un incidente. Non ce l’ha fatta.

Mia figlia ha 3 anni, fa piccoli passi, e gioca con gli altri bambini
Giada nasce prematura, ma ha tanta voglia di vivere. Muove le manine, si attacca al seno con una forza incredibile. Mara è incredula, la sua bambina le ha dato una bella lezione di vita.