Loro sono Anna e Maria. Nascono nel 1992 in Basilicata. Sono gemelle, la loro famiglia è poverissima, umile. Vivono in una piccola contrada, lontano dalla città. Hanno 12 anni. Per raggiungere la scuola devono alzarsi presto e prendere il pulmino. Anna e Maria si siedono vicine. È pieno di bambini, le guardano, scoppiano a ridere. Ma come siete vestite. Come siete grasse. Anna e Maria sono spaesate, non sanno cosa rispondere, si stringono la mano. Il viaggio di ritorno è uguale. I bambini prendono il loro zaino, lo buttano a terra, le insultano. Ogni giorno. Anna e Maria ingoiano, in silenzio. Passa qualche tempo. Sull’autobus sale la loro nonna, saluta le nipoti, si siede più avanti, non vuole disturbarle. I compagni escogitano un nuovo gioco. Le prendono a calci sugli stinchi. Anna e Maria urlano dal dolore, la nonna si alza, è spaventata, cosa succede? I bambini scoppiano a ridere. Ridono della nonna, del suo foulard sulla testa, dei suoi movimenti goffi. Anna e Maria sono mortificate. Niente nonna, si scherza. Continuano a prendersi i calci, in silenzio. Tornano a casa, si confidano con la madre. Lei chiama i genitori dei bulli. Il giorno dopo è un inferno. Se parlate ancora, saranno guai. Passano gli anni. Anna e Maria frequentano le superiori. Prendono sempre lo stesso pullman. Si beccano ogni giorno gli stessi insulti. Maria non regge, fa tante assenze. Anna si butta nello studio. Vuole diventare una studentessa modello, per se stessa e per la sorella. Stringe i denti, ma quelle ore sull’autobus sono un incubo. Si sente inutile, vuole scomparire. Smette di mangiare. Passano i mesi. Anna è la prima della classe, ma il suo corpo è distrutto. La ricoverano in un centro per disturbi alimentari. Non smette di studiare un solo giorno, scopre la musicoterapia. Esce più forte, determinata. Si diploma con il massimo dei voti. Diventa musicoterapista e si iscrive a Scienze della formazione. È il febbraio del 2020. Anna si laurea con la lode. Maria è al suo fianco. È il loro traguardo, il loro riscatto.
Loro sono Anna e Maria

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