Lei è Zohra. Vive in un piccolo villaggio del Punjab. Mamma e papà si spaccano la schiena tutto il giorno, ma i soldi non bastano. Povertà, miseria, fame, Zohra conosce solo quella vita. Un giorno si presenta un’opportunità. Una ricca coppia del Pakistan si offre di pagare la sua istruzione, di sfamarla e di vestirla. In cambio, Zohra dovrà badare al loro bambino e occuparsi delle faccende domestiche. I genitori accettano. È il 2019. Zohra ha 8 anni. Arriva nella città di Rawalpindi. La coppia la accoglie in una casa bellissima. Zohra resta a bocca aperta, non ne ha mai vista una così, è proprio fortunata. Ma non è tutto rose e fiori. Zohra si alza all’alba, pulisce casa, cucina, cura il bambino della coppia mentre loro fanno la bella vita. Anche Zohra è una bambina, ma non può giocare, correre o divertirsi. Deve sgobbare se vuole guadagnarsi il pane. È pomeriggio. Zohra sta facendo le pulizie. Dentro una gabbia ci sono due bellissimi pappagalli, Zohra sa che valgono una fortuna, la padrona di casa gliel’ha spiegato in tutti i modi. Si avvicina alla gabbia, con attenzione comincia a pulire le sbarre. Mentre strofina, tocca per sbaglio un gancio. La gabbia si apre, i pappagalli volano via. Zohra tenta di afferrarli, ma non c’è verso. Li guarda liberi nel cielo. Il cuore le batte forte. Ha combinato un guaio. Ha paura. In quel momento entra la padrona di casa. Trova la gabbia aperta, urla. Zohra prova a spiegare, la donna la afferra per un braccio. Lo sai cosa hai fatto? Quei pappagalli valevano più di te. Zohra non sa come scusarsi. La donna chiama il marito. Lui si infuria. Prende Zohra, la sbatte a terra. Calci, pugli, la riempiono di botte. Zohra piange, implora pietà. Loro non si fermano. La picchiano ancora, e ancora. Zohra non si muove più. La coppia si spaventa e la porta in ospedale, dicono che è caduta. Zohra ha lesioni su tutto il corpo, le sue condizioni sono disperate. Zohra Shah muore. La polizia interroga i padroni di casa. Confessano, vengono arrestati. I genitori di Zohra non hanno i soldi per riportare a casa il suo corpo.
Lei è Zohra

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