Lei è Yazmina. È una bambina. Piccola. Ha 3 anni. Vive a Maidstone, in Gran Bretagna. La sua mamma si chiama Maxine, il suo papà è Ivan. Loro non vanno d’accordo. Lui è violento, picchia la compagna. Maxine non ce la fa più. Teme per sé e per la figlia, ma tiene duro, va avanti. È il primo agosto del 2003. Maxine prende in braccio Yazmina. La coccola. Le parla. Fa caldo. Maxine esce sul balcone. Guarda Yazmina, le dà un bacio. La stringe al petto. Si butta dal settimo piano. La bambina vola giù abbracciata alla mamma. Yazmina si sveglia. È in ospedale. Non capisce. Ha fratture al cranio, alla mascella, a una costola e a un braccio. Ma è salva. Maxine Carr è morta sul colpo. La bambina viene affidata ai nonni paterni. Loro sono Janet e Michael Howard. La crescono come una figlia. Le vogliono bene. Yazmina ha la possibilità di rifarsi una vita. È una brava ragazza. Non fuma, non va in discoteca. Ogni tanto beve del vino. Ma solo vegano. Lei ama gli animali, ha a cuore l’ambiente. Studia arte, matematica e multimedia. Non sa ancora cosa vuole fare nella vita. Ha dei sogni. Lei non parla mai della mamma. I nonni le hanno raccontato cos’è successo. Lei non ricorda. Ottobre 2018. Yazmina ha 18 anni. È sera. Esce. Mangia una pizza in compagnia. Invia un messaggio alla nonna Janet, le dice che è fuori con amico e che sta bene. Poi cammina su un ponte autostradale. Sale sulla recinzione, guarda sotto. Si butta. Yazmina Howard muore sul colpo. I nonni sono sconvolti. Dicono che Yazmina era una ragazza forte, dicono che aveva superato il trauma dell’infanzia. Il ragazzo di Yasmina racconta che una settimana prima lei aveva provato a buttarsi giù dallo stesso ponte, ma lui l’aveva fermata. Sul ponte vengono deposti dei fiori e pensierini. I nonni lasciano un biglietto. Scrivono che ricorderanno per sempre le sue risate. Luglio 2019. Dalle analisi sul corpo di Yazmina si scopre che aspettava un bambino.
Lei è Yazmina
Altre storie simili:

Come si può perdonare un fratello che ha ucciso i tuoi genitori?
Madè Neumair era in aula quando il giudice ha condannato all’ergastolo il fratello Benno per l’omicidio di Peter e Laura. Forse, dice, ora troverà un po’ di pace.

Lui è Luca Valdiserri
Lui è Luca Valdiserri, papà di Francesco, il diciottenne travolto e ucciso da un’auto mentre camminava su un marciapiede di Roma. Ha parlato a cuore aperto agli amici di suo

METTETEVI UNA MANO SUL CUORE E RESTITUITEMI L’AUTO, ERA LE MIE GAMBE
Simone è invalido, vive a Lecce, lancia un appello a chi ha rubato il suo furgone.