Lei è Whitney

Lei è Whitney. Lei nasce nel New Jersey. La madre è stata corista di Elvis. La cugina è Dionne Warwick. La madrina è Aretha Franklin. Whitney cresce dentro la musica. Entra nel coro della chiesa. Ha 9 anni. Diventa solista. Ha 11 anni. Lei ha una voce fuori dal comune. È il 1983. Whitney fa il suo debutto sul palco, al fianco della madre. Ha 19 anni. Un talent scout le propone subito un contratto discografico. Lei lavora sodo per due anni, l’album esce, è subito primo, rimane in classifica per 14 settimane. Whitney Houston entra nel guinness dei primati: il disco di un’esordiente più venduto nella storia. È il 1989. Whitney incontra Bobby Brown. Lui è un cantante con un passato di gang criminali e di droga. Ha tre figli da tre donne diverse. Whitney è cresciuta in chiesa. Le loro differenze sembrano calamite. Si sposano nel 1992. I genitori di lei non sono d’accordo. Qualche mese dopo esce il film “Guardia del corpo”. Lei recita con Kevin Costner. Canta “I will always love you”. Il film è un successo mondiale. La colonna sonora è la più venduta di tutti i tempi. È il 1993. Nasce Bobbi Kristina Houston Brown. Whitney fa incetta di premi. Grammy, Album dell’anno, due nomination agli Oscar. Ma ora cancella tour e concerti, vuole stare con la figlia, comincia a fare tardi alle interviste. Le foto sui giornali la mostrano magra. Troppo magra. Gira voce che faccia uso di cocaina. Che sia anoressica. Tutti incolpano Bobby Brown. È il 2003. La carriera di Whitney è in picchiata. Ai concerti è sempre più magra. È distratta. Sbaglia le canzoni. È il 2006. Dopo le infedeltà, i problemi con la droga e le violenze, Whitney divorzia da Bobby. Si disintossica. Prova a rimettere in sesto la sua carriera. Le sue esibizioni sono di nuovo stupefacenti. È l’11 febbraio del 2012. Bobby Brown chiama i parenti di Whitney. Non si è presentata a un appuntamento. È preoccupato. Lo staff dell’albergo dove alloggia entra nella sua stanza. La trova nella vasca da bagno. Whitney Houston è annegata. Le è venuto un infarto. Abuso di alcool, droga e farmaci. Tre anni dopo, sua figlia, Bobbi Kristina, muore nello stesso modo.