Lei è Vittoria. Vive in un paesino della Campania. Ha 20 anni, fa la modella e insegna danza latino americana. Tutto questo mentre indossa la divisa dell’esercito, dove guida i camion per i trasporti speciali. A un certo punto la piazzano dietro una scrivania, allora Vittoria molla tutto e si reinventa wedding planner. È piena di sogni, ha voglia di fare. È il 2010. Vittoria perde la nonna materna, accusa il colpo e va avanti, ma sua mamma Antonietta non smette di piangere. Vittoria e le sorelle pensano sia depressa, la spingono a fare dei controlli. Il medico convoca tutte nel suo ufficio. Mi dispiace, vostra madre non è depressa, ha l’Alzheimer. Vittoria è confusa. Scusi, non è una malattia che colpisce gli anziani? Mia mamma ha solo 50 anni. Le cattive notizie non sono finite. Signorina, si prepari, perché non c’è cura. Vittoria torna a casa, è confusa, tramortita. Sua mamma sta bene, ha qualche vuoto di memoria, ma niente di più, non può essere così grave. Passano tre anni. Vittoria pranza con la famiglia, d’improvviso la madre si butta a terra, urla, scalcia, sembra una matta. Vittoria tenta di calmarla, incrocia il suo sguardo. Che ne è stato degli occhi di sua mamma? Sono vuoti, persi, lontani. Vittoria fa un passo indietro, cerca un riparo. Ha paura. Passano i mesi. La madre non può stare da sola. Le sorelle sono sposate, hanno mariti e figli. Vittoria ha mille impegni. Trova una persona che la assiste, cerca di tenere insieme i pezzi della sua vita, ma quando si chiude la porta alle spalle, ha un groppo in gola. La sua mamma ha bisogno di lei. Vittoria lascia il lavoro, mette da parte sogni, progetti, e fa quello che le dice il suo cuore. Si prende cura della donna che le ha donato la vita. La lava, la imbocca, la veste, la coccola. Come un genitore con un figlio. Non è facile. Vittoria ha 31 anni. Ha dovuto ingoiare il dolore per fare spazio al coraggio. Fatica ad accettare la realtà. Come è possibile che non ci sia una cura? Intanto sua mamma è viva, e quando guarda dentro quegli occhi malinconici, anche solo per un istante la vede, la sente, la trova. Allora si asciuga le lacrime e va avanti.
Lei è Vittoria
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