Lei è Veronica. Vive in Brasile. Ha 34 anni, un figlio e lavora come infermiera. È il 2008. L’ospedale della città offre assistenza domiciliare agli anziani poveri. Veronica guida per chilometri, bussa alla prima porta. Buongiorno, sono qui per visitare Dona Maria, è in casa? La donna sulla soglia la squadra da capo a piedi. Intende mia madre? Sì, esatto. Sta bene, non ci serve nulla. Veronica insiste. Trova l’anziana sdraiata a letto tra disordine e sporcizia. Si tappa il naso, le ausculta il petto, misura la pressione, fa il suo dovere sotto lo sguardo contrariato della figlia. Dona Maria ha una brutta tosse, forse non è nulla, ma è meglio fare un controllo, posso accompagnarla io in ospedale. La figlia taglia corto. Grazie, ci penseremo. Veronica capisce la situazione, si congeda, prosegue con il giro di visite, ma ha un groppo in gola. Passa una settimana. Veronica smonta dal turno e si ripresenta al villaggio. La figlia di Dona Maria la accoglie con freddezza, Veronica si siede vicino all’anziana, le parla con dolcezza. Le ho portato delle riviste. Dona Maria sgrana gli occhi, si commuove, ringrazia. Veronica continua a farle visita come amica, la cura con carezze e risate. È domenica. Veronica prepara un dolce e lo porta a Dona Maria. Bussa, nessuno risponde, la porta è aperta, sbircia dentro. Dona Maria è per terra, priva di sensi, ai piedi del letto. Veronica la porta di corsa in ospedale. L’anziana è sporca, debilitata, malnutrita. Veronica ne approfitta per farle tutti gli esami possibili. Dona Maria ha un tumore, se non si cura subito morirà. Veronica prova tanta rabbia. Rintraccia la figlia e la affronta. Come hai potuto abbandonare tua madre? Quella alza le spalle. Veronica prende un foglio dalla borsa. Se firmi questa procura sarò io la sola e unica responsabile della salute di della tua mamma. La figlia ha l’aria di chi si sta liberando di un peso. Veronica contatta un avvocato. Voglio adottare un’anziana, si può fare? Oggi Dona Maria vive con Veronica e suo figlio, non navigano nell’oro, ma di amore ce n’è in abbondanza.
Lei è Veronica
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