Lei è Valentina. Ha 33 anni, vive a Regalbuto, in Sicilia. È in ospedale, stringe tra le braccia la sua bambina appena nata, si sente la donna più fortunata del mondo. Il suo cuore batte di un amore grande, bello. Torna casa con il marito. Mette un fiocco sulla porta, attacca la piccola al seno, osserva il suo visino per ore. È così felice, eppure si sente tanto stanca. Valentina si tocca la fronte, scotta. Non importa. È una mamma adesso, ed è l’unica cosa che conta. I giorni passano, la febbre sale. Valentina fa un tampone, si sente morire. Anche la sua Carla avrà preso il covid? Per fortuna no, i medici dicono che può continuare ad allattare. La bimba sta bene, Valentina è sempre più debole. Stringe i denti. Deve accudire la figlia, non può mollare. Quel pensiero le dà forza, ma i suoi battiti continuano a rallentare. Deve andare in ospedale, subito, rischia la vita. Valentina stringe la sua creatura. Non pensa, è istinto puro. Non ha latte artificiale, non può mollarla così in piena notte senza nulla da mangiare. Rifiuta il ricovero. I medici dicono di pregare. Valentina appoggia la piccola al petto, ascolta il suo respiro, resta lucida. La mattina dopo si organizza con il latte, prepara il borsone e bacia la sua Carla. È sola in rianimazione. Valentina guarda i letti vuoti, pensa a chi non è più uscito da lì, sente un nodo alla gola. Chiude gli occhi, ricorda il calore della sua piccola, la boccuccia, i piedini. Il cuore continua a rallentare. I medici le provano tutte, poi si mettono le mani tra i capelli. Valentina si concentra sul seno pieno di latte che la tormenta. Qualcosa di brutto le toglie il respiro, cerca di strapparla a forza da quella luce che scorge in lontananza. È calda, profuma di buono, di tutte le cose belle del mondo. Valentina protende le braccia. Carla. Resta aggrappata a quel nome con tutta se stessa. Passano due settimane. Valentina riapre gli occhi. I medici sorridono. Lei di più. Torna a casa, trema come una foglia mentre solleva la sua bambina. La appoggia al petto, ed è come se non si fossero mai lasciate.
Lei è valentina
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