Lei è Stephanie, vive in Florida, negli Stai Uniti. È una bambina solare, ha tanti amici, mamma e papà non le fanno mancare nulla. È il 1984. Stephanie ha 15 anni. Sta tornando a casa. Sente dei rumori, si volta. C’è un uomo. Stephanie corre, si ritrova a terra. Lui è sopra. Non chiede, fa i suoi porci comodi. Stephanie sente male, ha paura, poi il nulla. Torna a casa, gli abbracci della mamma non placano il dolore. Le droghe sì. È incredibile come un piccolo buco sul braccio riesca a spazzare via tutto lo schifo che ha dentro. Stephanie diventa rabbiosa, crudele, fa terra bruciata di amici e sentimenti, la droga è il suo tutto. Passano mesi, anni. Stephanie scappa di casa, sposa un uomo, si fanno insieme. Ogni tanto lui alza le mani, Stephanie prende la polvere bianca e tutto scompare. Resta incinta. Piange, non lo vuole, poi si trascina in un centro per disintossicarsi. Vuole essere forte, vuole cambiare. Nove mesi dopo mette al mondo la sua bambina, la ama così tanto. Ma ama anche le droghe. Passano cinque anni. Stephanie vive alla giornata, ruba, raccatta il cibo dall’immondizia. Si trascina dietro la figlia, mentre nella sua pancia sta crescendo un’altra vita. Stephanie giura che cambierà. Lascia il marito, torna nel centro. Piange, cade, si rialza, lotta con tutta se stessa, poi si arrende. Le sue bimbe le accarezzano i buchi, danno i bacini dove la mamma ha la bua. Stephanie prega di morire. È il 1999. La polizia bussa alla porta e le strappa le figlie dalle braccia. Stephanie si dispera, ma forse è meglio così, un tiro e starà meglio. Il dolore resta, si ingrandisce, la costringe a un faccia a faccia. Stephanie ci infila le mani dentro, ravana, tocca il fondo e trova l’unica cosa di cui ha bisogno. Non vuole più nascondersi, mentire, imbrogliare. Non vuole più rubare, né prostituirsi. Vuole le sue bambine, nient’altro. Oggi Stephanie ha 53 anni. Ha un marito fantastico che ha accolto le sue figlie a braccia aperte. Aiuta le persone a disintossicarsi. Non offre miracoli, ma una certezza, l’amore è più forte di tutto.
Lei è Stephanie

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