Lei è Stefania. Vive a Nuoro, in Sardegna. Ha 19 anni, è in campeggio con gli amici. Si sveglia con la vista offuscata, strofina gli occhi, niente. Alza le spalle e si gode la vacanza. Passa una settimana, la vista non migliora, Stefania fa diversi esami. Il medico le parla senza mezzi termini. Signorina, lei ha la sclerosi multipla. Stefania non ha idea di cosa sia, ma i suoi genitori sembrano spaventati. Deve essere grave. Non si scompone. Bene, quanto tempo mi resta? Il medico risponde con calma. Stai tranquilla, non morirai, ma sarà una lunga battaglia. Stefania è sollevata. Alla morte non c’è rimedio, il resto si aggiusta. Torna a casa, decide di non farne parola con nessuno. Non è pronta. Si confida solo con Stefano, escono insieme da poco, è giusto che sappia a cosa va incontro. Il ragazzo non si prende neanche un secondo per riflettere. Io ci sono, qualunque cosa accada, la affronteremo insieme. Stefania gli dà del matto, poi scoppia a piangere. Affronta le cure con coraggio, non si domanda mai perché è successo proprio a lei. Non legge, non si informa, non vuole dare alla malattia più importanza del necessario. Scoprirà tutto strada facendo. Gli anni passano, la sclerosi inghiotte il suo lavoro, gli amici, anche il sorriso. Le terapie sono devastanti, certi giorni non riesce nemmeno ad alzarsi dal letto. Stefania si sente intrappolata in un corpo che non è più suo, prova tanta rabbia, quella non è vita. Ha bisogno di aiuto. Va dallo psicologo, si apre, conosce persone che affrontano la sua stessa battaglia e scopre che confrontarsi non è poi così male. Insieme si può ridere, e imparare tanto. È la scossa di cui aveva bisogno. Stefania ritrova la fiducia in se stessa e la voglia di lottare. Oggi ha 45 anni, è sposata con Stefano. Sì, proprio lui. Si è dimostrato più pazzo di quello che pensava. Anche la malattia purtroppo è rimasta al suo fianco, fedele ed esigente. Ma Stefania ha scoperto che il male si può combattere con il bene, che un sorriso può essere più forte di un farmaco, e una risata può fermare il dolore. Perché si può perdere una battaglia, ma la guerra è un’altra cosa. La vita è bella, e vale la pena reagire.
Lei è Stefania
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