Lei è Simona. Vive a Marigliano, in Campania. Si è sposata ed è appena diventata mamma del piccolo Eugenio. Simona è felice, ma nel suo cuore c’è un’ombra. Autismo. Non sa da dove sia spuntata quella paura, eppure è un chiodo fisso. Guarda il figlio con apprensione, scruta ogni gesto, cerca segni, tracce. Eugenio intanto cresce sereno, è un bambino sensibile, pieno di amici. È tutto a posto, non c’è nulla di cui preoccuparsi. Simona si mette il cuore in pace. Passano quattro anni. Simona è di nuovo incinta, e questa volta è una femminuccia. La piccola Angelica è bellissima. Simona la riempie di baci, ma viene assalita di nuovo dall’ansia. Cerca di scacciare i brutti pensieri, si tappa gli occhi e le orecchie. Ma l’istinto prende il sopravvento. Porta la figlia da una neuropsichiatra. Signora, stia tranquilla, la bambina non ha niente. Simona annuisce, si alza, esce, si chiude in macchina e piange disperata. Nei giorni successivi, porta la bambina in una clinica specializzata. Amici e familiari provano a fermarla. Sei una madre troppo apprensiva, stai rovinando la vita di tua figlia. Simona ha la morte nel cuore. Ma c’è qualcosa dentro che non riesce a domare. È il 2018. Angelica compie due anni. Cammina poco. Per tutti è pigra. Simona inizia subito una terapia motoria. Chiede continui permessi dal lavoro, toglie del tempo all’altro figlio, si sente un mostro, ma tira dritta. Passa un anno. Simona richiede nuovi esami. Il medico legge le carte. Fissa la bambina, poi si fa serio. Signora, aveva ragione, sua figlia ha una grave forma di autismo, le faccio i complimenti, se non fosse intervenuta subito, ora sarebbe una bambina molto diversa. Simona pianta le unghie nella sedia. Trattiene le lacrime. Una volta a casa crolla, inizia a piangere e non si ferma più. Va avanti per giorni interi, sfoga rabbia e frustrazione. Poi si rialza e torna da sua figlia. Oggi Angelica ha 5 anni, parla, cammina, è affettuosa, fa continui progressi. Simona è determinata e combattiva. Ha un solo tarlo nel cuore, il futuro. Chi si prenderà cura della sua bambina quando lei non ci sarà più?
Lei è Simona
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