Lei è Silvia. Vive a Campagnano di Roma, nel Lazio. Il nonno era un pastore, Silvia cresce con i suoi racconti sulla vita di campagna. Ha 18 anni. Prende il diploma. Papà io parto. E dove vai? A Ussita. Fa le valigie e si sistema nel paesino delle Marche dove il nonno acquistò i primi animali. L’aria è fresca, il paesaggio è bellissimo, Silvia frequenta l’università, trova un ragazzo, è perfetto. Ha 22 anni. Guarda il fidanzato negli occhi. Senti, io devo allevare pecore. Cosa? Hai capito bene, pecore. Lui prova a farla ragionare, lei tira dritto, non sa come farglielo capire, è il richiamo nel sangue. Silvia gira per allevamenti, cerca pecore, ma non una razza qualsiasi, vuole la stessa del nonno. Scopre che è quasi estinta, non si arrende. Fa e disfa finché trova degli agnellini. Nessuno le ha insegnato come si curano, le viene naturale. Passano i mesi. Le pecore sono aumentate, Silvia ha un’azienda agricola, ogni giorno si alza all’alba, porta gli animali al pascolo, li cura con amore. Loro le danno affetto, la seguono come cagnolini, le fanno i dispetti, Silvia se le sbaciucchia per bene. Venite qui! Si mettono tutte in posa per un selfie. Occuparsi di 150 animali è una faticaccia, ma anche uno spasso. È il 2016. La terra trema, il terremoto è devastante. In un secondo Silvia perde casa, stalla, e sogni. Tutto. Davanti a sé ha il vuoto. Ma lei e le sue pecore sono vive. Trova per loro una nuova sistemazione, lei si arrangia in una roulotte. L’inverno è duro. Neve, fango, freddo, Silvia stringe i denti per nove mesi, poi il comune le assegna un container. Finalmente una parvenza di normalità, ma un nemico subdolo è entrato senza bussare alla sua porta. L’alloggio è pieno di muffa, Silvia viene colpita da una trombosi. Tutti le dicono di lasciare il paese, e provare a rifarsi una vita, lei non sente ragioni. Ama quella terra, ama i suoi animali. Silvia ha 34 anni, sta lottando per farsi assegnare una casetta di legno, ma la strada è lunga. Quando si sente giù, sta con le sue adorate pecore, e ritrova la forza per andare avanti.
Lei è Silvia
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