Lei è Sevy. Nasce a Sofia, in Bulgaria. Non ha genitori, vive in orfanotrofio, aspetta di essere adottata, ma è difficile. Sevy ha la sindrome di Down. Uomini e donne vengono da tutto il mondo, la guardano, ma nessuno la vuole. Alla fine se ne vanno tutti, e lei resta sola. Sevy ha 12 anni. Ormai è troppo grande, le speranze che lasci l’istituto sono poche. È il 2016. Arriva una coppia dagli Stati Uniti. Hanno visto Sevy in fotografia e hanno subito capito che sarebbe diventata la loro figlia. L’istituto li mette in guardia, ci sono altri bambini belli e sani, ma loro sono irremovibili, vogliono lei. L’adozione va a buon fine, Sevy parte per il Texas. Arriva in una casa grande, con tanti animali, ad accoglierla ci sono i tre figli della coppia. Cercano di farla sentire a suo agio, ma Sevy non parla, non sorride, guarda tutti con sospetto. I genitori provano ad avvicinarsi, Sevy li respinge, non vuole saperne neanche dei fratelli. La madre non si dà per vinta, osserva Sevy da lontano, vuole capire qual è il modo giusto per comunicare con lei. Nota che Sevy è attratta dai colori, si rilassa solo quando disegna. Le compra subito pastelli, pennarelli e un album di fogli bianchi. Gli occhi di Sevy si illuminano, per la prima volta sorride. È sera, la madre di Sevy sta lavorando alla scrivania, lei si mette accanto, colora. La donna prende in mano i disegni della figlia, non ne capisce molto di arte, ma sono proprio belli. Ha un’idea. Svuota il garage, lo riempie di compensato e barattoli di vernice. Forza Sevy, divertiti. Lei non se lo fa ripetere, si tuffa tra i colori. Ne emerge dopo ore, i genitori guardano i suoi dipinti, restano a bocca aperta. Sevy è bravissima. Chiedono un parere a degli esperti. Sono tutti concordi, quella ragazza ha talento, è un’artista. Si fanno avanti degli acquirenti. Sevy li scruta con sospetto, la madre le spiega che quei signori vogliono comprare i suoi quadri. Sevy capisce. Guarda la sua mamma, la abbraccia forte. La donna piange. Sevy sarà anche un’artista, ma prima di tutto è sua figlia, e finalmente è felice.
Lei è Sevy
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