Lei è Serena Bortone, giornalista.
Nel corso del programma che conduce su Raiuno, “Oggi è un altro giorno”, Memo Remigi, ospite fisso, è stato beccato dalle telecamere con una mano sul sedere della cantante Jessica Morlacchi.
Cacciato dalla trasmissione, Remigi affida a Fanpage la sua versione dei fatti:
“È stato un gesto involontario, le stavo sistemando il microfono dietro la schiena e le ho dato una pacchetta. Mi sono scusato e mi dispiace, non volevo fare il libidinoso. Tra amici si scherza, c’è sempre stata un’atmosfera goliardica tra noi”.
Ma sì, era solo uno scherzo.
C’è stato un tempo in cui il maschio burlone poteva fare di tutto sul corpo delle donne.
C’è stato un tempo, nemmeno troppo lontano (il 1996), in cui la violenza sessuale veniva considerata un reato contro la moralità pubblica e il buon costume, non contro la persona.
C’è stato un tempo in cui stupravi una donna, la segnavi a vita, e ti bastava sposarla per estinguere il reato e salvare il suo onore.
Si chiamava matrimonio riparatore, è rimasto in vigore fino al 1981.
Erano tempi in cui era tutto uno scherzo, e il conto lo pagavano sempre le donne.
Oggi non è più così, per fortuna. I giovani lo hanno capito, con le buone o con le cattive. I vecchi no.
Peggio per loro.
Capito a cosa servono le battaglie culturali?
Nel corso del programma che conduce su Raiuno, “Oggi è un altro giorno”, Memo Remigi, ospite fisso, è stato beccato dalle telecamere con una mano sul sedere della cantante Jessica Morlacchi.
Cacciato dalla trasmissione, Remigi affida a Fanpage la sua versione dei fatti:
“È stato un gesto involontario, le stavo sistemando il microfono dietro la schiena e le ho dato una pacchetta. Mi sono scusato e mi dispiace, non volevo fare il libidinoso. Tra amici si scherza, c’è sempre stata un’atmosfera goliardica tra noi”.
Ma sì, era solo uno scherzo.
C’è stato un tempo in cui il maschio burlone poteva fare di tutto sul corpo delle donne.
C’è stato un tempo, nemmeno troppo lontano (il 1996), in cui la violenza sessuale veniva considerata un reato contro la moralità pubblica e il buon costume, non contro la persona.
C’è stato un tempo in cui stupravi una donna, la segnavi a vita, e ti bastava sposarla per estinguere il reato e salvare il suo onore.
Si chiamava matrimonio riparatore, è rimasto in vigore fino al 1981.
Erano tempi in cui era tutto uno scherzo, e il conto lo pagavano sempre le donne.
Oggi non è più così, per fortuna. I giovani lo hanno capito, con le buone o con le cattive. I vecchi no.
Peggio per loro.
Capito a cosa servono le battaglie culturali?