Lei è Serena. Abita a Torino. È il 2015. Ha 38 anni. Serena lavora in una multinazionale. Il suo lavoro le piace, non ha mai avuto problemi. Arriva una nuova direttrice, le regole cambiano. Serena chiede di poter continuare ad avere un sabato al mese libero per studiare yoga. Non se ne parla nemmeno. I rapporti diventano tesi, il clima è invivibile. Passa un anno. Serena non ne può più, accende il computer, compila un modulo e lo invia. L’ha fatto, si è dimessa. Ha lasciato un lavoro sicuro per seguire la sua passione, lo yoga. È una follia, ma è il momento più bello della sua vita. Serena non perde tempo, apre uno studio e fa lezioni in casa, gli allievi sono pochi, ma è come stare in famiglia. È il 2018. Il marito di Serena lavora in Francia, non vuole più fare avanti e indietro, è il momento di trasferirsi. È una doccia fredda. Serena non ha scelta, impacchetta le sue cose in fretta e furia, saluta amici, parenti, dice addio al suo piccolo studio e parte. È il 27 febbraio. Serena cammina per le strade di Parigi, il suo francese fa schifo, le persone sono fredde, è italiana, la guardano male, Serena si sente sola, senza amici, senza lavoro in una città sconosciuta. Si alza la mattina, si veste con quello che trova, niente trucco, capelli legati, accompagna la figlia all’asilo, torna a casa e piange. Non parla con nessuno, amici e parenti sono lontani, non può vederli né abbracciarli. Serena passa 3 mesi chiusa in casa, esce solo per l’indispensabile. È estate. Serena accende il computer, c’è una pubblicità, non ha idea di cosa sia, ma chissà perché ci clicca su. Legge, le viene un’idea. Richiama i vecchi allievi di yoga. Cosa ne dite di fare lezione online? L’idea piace, Serena si procura una videocamera e riprende a lavorare, gli allievi aumentano, italiani sparsi in tutto il mondo la contattano, sono lontani, ma quando fanno lezione è come fossero tutti nella stessa stanza. Serena si veste, si trucca, esce di casa, saluta le persone, il suo francese è pessimo, ma non le importa. È rinata.
Lei è Serena
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