Lei è Rossella. Nasce a Taranto nel 1978. È una bambina timida. Entra in classe, cerca di farsi degli amici, ma nessuno vuole sedersi accanto a lei. La maestra consegna i compiti. Il suo foglio è pieno zeppo di segni rossi. Non ti impegni, sei una somara! Rossella si fa piccola piccola. Prende la penna, scrive, le lettere ballano, si aggrovigliano, si mischiano. Strappa, ricomincia, ma i voti restano pessimi. Frequenta le Medie. Non esce mai, studia sino a notte fonda. Durante l’interrogazione trema, non spiccica una parola. Rassegnati, la scuola non è cosa per te! Rossella corre a casa in lacrime, sprofonda nelle braccia della mamma. Piccola mia, guardami negli occhi e dimentica tutto il resto, qual è la cosa che ti piace fare di più in assoluto? Rossella non deve pensarci neanche un istante. I colori sono la sua gioia, la sua vita. Figlia mia, allora di cosa hai paura, buttati, vivi, io credo in te, sono e sarò sempre con te. Rossella piange a dirotto. Si iscrive a una scuola professionale, studia grafica, fotografia, le sue composizioni sono impeccabili. I professori la riempiono di complimenti. Rossella non riesce a crederci, si è rimessa in piedi, va come un treno, ha degli amici, e quando stringe la macchina fotografica tra le mani si sente imbattibile. Prende il diploma, vorrebbe tanto andare alla scuola di Oliviero Toscani, il suo idolo, ma non riesce a decidersi a compilare l’iscrizione. D’improvviso si sente di nuovo una bambina insicura. La mamma raccoglie le sue lacrime, poi vanno insieme da uno specialista. Rossella non sa se ridere o piangere. C’è un motivo se litiga con le parole. Si chiama dislessia. D’improvviso prova una grande rabbia. Afferra la macchina fotografica, scatta tanti autoritratti e li invia a un concorso indetto proprio dal suo fotografo preferito. La risposta le toglie il fiato. Ha vinto! Oggi Rossella ha 43 anni, è sposata, ha un figlio. È una fotografa e insegnante di grafica. Organizza mostre, non ha più paura di nulla. A volte le piacerebbe incontrare la bambina che era, abbracciarla, guardarla negli occhi e dirle tu sei speciale.
Lei è Rossella
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