Lei è Rosa. Nasce nel 1913 a Tuskegee, negli Stati Uniti. La madre è un’insegnante, il padre fa l’operaio. Ha 4 anni. I genitori si separano. Rosa si trasferisce dai nonni. Vive in una fattoria, insegue le cavallette, si sdraia in veranda e ascolta i racconti del nonno. Ha lavorato nelle piantagioni, parla di uguaglianza e di diritti. Paroloni che Rosa non conosce, ma lo sguardo fiero del nonno accende una fiammella dentro il suo corpo. Inizia le Elementari. La classe è spoglia, solo qualche sedia qua e là. Rosa alza la mano. Maestra, perché non abbiamo i banchi? La risposta è uno schiaffo. Quelle cose sono per i bianchi, non per noi. Rosa sgrana gli occhi. Intanto non può salire sul pulmino della scuola, bere l’acqua dalle fontane, entrare in certi negozi, andare in biblioteca. Prova a protestare, ma gli altri stanno zitti. È sola. Anche sua madre la esorta ad abbassare la testa. Rosa cresce, ha 19 anni. Lavora come sarta. Conosce Raymond, un barbiere che non ha paura di far sentire la sua voce. Parla di uguaglianza e di diritti, come suo nonno. Rosa si innamora del suo sguardo fiero, lo sposa. Frequenta gruppi che combattono il razzismo, tocca con mano la sofferenza, i linciaggi, i soprusi. Troppo dolore. Rosa vorrebbe tapparsi le orecchie, invece ascolta e custodisce ogni parola nel suo cuore. È il 1955. Rosa ha 42 anni. Esce dal lavoro. È stanca, infreddolita, non se la sente di tornare a piedi. Prende l’autobus, si siede, guarda fuori dal finestrino. D’improvviso qualcuno picchietta sulla sua spalla. È l’autista. Indica un passeggero, un bianco. Alzati, e cedigli il tuo posto! Rosa sente le viscere contorcersi, ma è la legge, bisogna rispettarla. Fa per chinare la testa, nella sua testa rimbomba la voce del nonno, del marito, delle migliaia di persone che ha ascoltato. Rosa fa un grande respiro, poi alza lo sguardo. No! L’autista sgrana gli occhi. Cosa hai detto? Rosa non si scompone. Ho detto di no, io da qui non mi muovo. Arriva la polizia. Rosa Parks si fa mettere le manette, senza discutere. Si sente forte, finalmente libera.
Lei è Rosa
Altre storie simili:

Il vicino abusò di noi. Mamma si fece giustizia da sola.
Sembrava un uomo tranquillo di 77 anni, era un pedofilo seriale con 24 condanne per violenze su minori. Era libero su cauzione. Sarah è rimasta 7 anni in prigione. I figli: ha fatto bene.

FIGLI MIEI, DIVENTERO’ LA MADRE CHE MERITATE, UN GIORNO SAREMO DI NUOVO INSIEME
Chiara ha avuto una vita difficile, è caduta, si è rialzata, ora lotta per riavere i suoi bambini.

Lascia l’Albania, lavora con i ragazzi disabili, si prende cura della famiglia, come le ha insegnato suo padre
Lei è Valbona, ha 13 anni, vive a Scutari, in Albania. Cresce in una casa piena d’amore. Si prende cura della madre malata, mentre il padre lavora sodo. Dice che