Lei è Philomena. Nasce in Irlanda nel 1933. È una bambina, la madre muore di tubercolosi. Il padre è solo, con troppi figli. Tiene con sé i maschi e manda le femmine in convento. Philomena cresce lì dentro. Ha 18 anni. Esce, conosce un ragazzo, rimane incinta. La rispediscono in convento con quelle come lei, le peccatrici. Le dicono che non può tenere il bambino, dovrà darlo in adozione. Philomena è spaventata, firma il consenso. Dopo 9 mesi nasce il suo Anthony. Philomena lavora, si occupa della lavanderia. La sera gioca con il figlio, gli canta la ninna nanna irlandese, gli insegna qualche filastrocca. Philomena fa amicizia con un’altra ragazza. Anche lei ha una bambina, si chiama Mary. Passa qualche tempo. Una famiglia americana fa una grossa donazione al convento, in cambio vogliono la piccola Mary, la madre non può opporsi. Vanno a prenderla. Philomena osserva dalla finestra. In cortile c’è una grande macchina nera. Seduta dietro c’è Mary, ma non è sola. Philomena guarda meglio. Con lei c’è Anthony. Il suo Anthony. La macchina parte. Anthony ha la faccia attaccata al finestrino. Mamma! Philomena urla il suo nome, corre in cortile, si piega in due, crolla sulle ginocchia. Singhiozza. Non lo ha nemmeno salutato. Si sente tradita. Nessuno l’aveva avvisata. Gli americani si sono presi entrambi i bambini. Passano 3 settimane. Philomena viene cacciata dal convento, si trasferisce in Inghilterra. Conosce un uomo, lo sposa, rimane incinta e mette al mondo una bambina. Anthony resta un segreto. È il 2003. Il giorno del compleanno di Anthony. Philomena non riesce più a tenerselo dentro. Apre il suo cuore alla figlia, le racconta del suo bambino. La figlia contatta un giornalista, lo cercano, e lo trovano. Anthony ha una nuova identità, si chiama Michael, è un avvocato di successo. Philomena scoppia d’orgoglio. Ma non è tutto. Anthony ha contratto l’Aids. È morto. Ha passato la vita a cercarla, è stato più volte al convento, e ha chiesto di essere sepolto proprio lì, nella speranza che un giorno la madre potesse ritrovare la sua lapide.
Lei è Philomena
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