Lei è Pegah. Nasce nel 1990 a Tehran, in Iran. Cresce in una famiglia numerosa, studia pianoforte, guarda i documentari con la mamma, compone poesie con il papà. Tutti i venerdì, la casa si riempie di parenti. Zii, nonni e cugini si radunano davanti alla tavola imbandita, ridono, ballano, cantano, Pegah è la bambina più felice del mondo. Ha 8 anni. Il papà si fa serio. Ci trasferiamo in Italia. Pegah osserva impotente la casa che si svuota e si riempie di scatoloni. Da un giorno all’altro dice addio ai parenti e vola in Calabria. La nuova casa è piccola, e il venerdì ora è all’insegna del silenzio e della solitudine. Pegah inizia la scuola. I libri si aprono al contrario, si legge e si scrive in modo strano, da sinistra verso destra. I compagni sono curiosi. Quanti cammelli avevi a casa tua? Pegah sfoglia il dizionario. Cammelli? Chi li ha mai visti! Deve sempre spiegare come si pronuncia il suo nome, e giustificare il suo accento. Si sente diversa, sbagliata. Piange lacrime di rabbia, ce l’ha a morte con i genitori, odia la sua lingua, non sopporta la sua pelle scura. Smette di parlare, si rifiuta di tornare a scuola. Invece di sgridarla, il papà la abbraccia. Tesoro, nella tua classe ci sono bambini con gli occhiali o l’apparecchio, bassi o in carne? Pegah fa sì con la testa. E vengono presi in giro? Sì. Ecco amore, sei diversa come tutti gli altri. Parla, raccontati, non avere paura. Pegah si sente liberata. Nella sua testa si accende una fiammella. Forse gli altri non vogliono prenderla in giro, forse vogliono solo conoscerla. Torna in classe. I compagni domandano questo e quello. Pegah fa un gran respiro, racconta della sua casa, dei parenti, della sua migliore amica. Gli altri ascoltano incantati. Pegah non smette più, per la prima volta si sente vicina a tutti loro. Oggi Pegah ha 31 anni. Voleva dimenticare il persiano, ora lo parla in pubblico. Voleva fuggire dall’Italia, ora rappresenta i giovani italiani all’Unesco. Con il cuore rivolto verso le nuove generazioni di immigrati. Perché quando ti senti diverso e solo, basta un niente per smarrire la strada. Parlate, raccontatevi, non abbiate paura.
Lei è Pegah
Altre storie simili:

Lei è Adriana Ciobanu
Lei è Adriana Ciobanu, madre di Miriam, la ragazza di 22 anni travolta e uccisa da un’auto a Pieve del Grappa, in Veneto. Miriam doveva trascorrere la serata con gli

Non ha soldi per pagare la luce, studia sotto un lampione. Uno sconosciuto gli cambia la vita
Lui è Victor. Ha 11 anni. Vive in Perù, in una casa piccola e modesta. I genitori lavorano tutti i giorni, e portano a casa quanto basta per tirare avanti.

Lascia la scuola perché non le permettono di fare la maturità
Nina ha la Sindrome di Down, per gli insegnanti l’esame l’avrebbe sottoposta a troppo stress.