Lei è Patrizia. Vive a Tripi, in Sicilia. Ha 26 anni. È una ragazza allegra e piena di energia. Quando non è all’università, fa la babysitter o canta nel coro della chiesa. È il 2017. Patrizia rincasa dal lavoro, si infila sotto la doccia. Chiude gli occhi, si rilassa sotto il getto dell’acqua calda. Le sue mani insaponate scorrono sulla pelle, si blocca. Sente qualcosa di strano, una specie di pallina, sotto il seno. La notte non riesce a chiudere occhio. Il giorno dopo fa una visita, poi gli esami, la diagnosi è perentoria. Cancro, in stadio avanzato. I genitori piangono, a Patrizia scappa da ridere. Dovrei avere paura? Ma per favore, questa non la bevo, anzi non la accetto. Si arma di coraggio e affronta la battaglia. Il primo colpo lo sferra la chemioterapia. Fa male, ma Patrizia tampona le perdite con lunghe dormite. Veder cadere i suoi bei ricci la coglia alla sprovvista, gli sguardi tristi del suo ragazzo, le lacrime di amici e familiari le scoprono il fianco, ma Patrizia serra i ranghi e chiama l’adunata. Lo dico a tutti, non voglio più vedere musi lunghi, il pianto è bandito. Sferra la sua offensiva a suon di risate. Risuonano ovunque, anche nei corridoio dell’ospedale. È il 2018. Dopo un lungo assedio, Patrizia è pronta per l’attacco decisivo, colpisce il nemico con il ciclo di cure più forte di cui dispone. Il maledetto però tiene botta. Bene, quando il gioco si fa duro. Patrizia sfodera l’arma segreta. La mastectomia. Il nemico è colto di sorpresa, indietreggia, suona la ritirata. Questa volta Patrizia un pianto se lo concede, ma di gioia. Riprende in mano la sua vita, studia, esce con gli amici, progetta viaggi. Il tempo è di nuovo tanto, eppure sembra non bastare mai. È il marzo del 2021. Patrizia ha 29 anni. Dopo una lunga tregua, il nemico è tornato alla carica. I capelli le cadono di nuovo. Fa male. Anche sorridere questa volta è più dura. La prima battaglia però le ha insegnato una cosa. Qualcosa in apparenza banale, ma che ha cambiato la sua prospettiva. La vita non è ieri, e non è nemmeno domani. La vita è adesso.
Lei è Patrizia
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