Lei è Paola. Ha 17 anni, vive ad Andria, in Puglia. È un ragazza timida, cammina a testa bassa, arrossisce appena qualcuno le rivolge la parola. Si sente sempre fuori posto. Solo con una matita in mano trova il suo posto nel mondo. Appena la mina graffia il foglio bianco, Paola prova un brivido di piacere. La mano si muove decisa, compone un volto, lascia gli occhi per ultimo. Paola li considera dei pozzi, degli universi da indagare e da scoprire. Le iridi sfumate dei suoi personaggi sono intinte dei suoi sogni, delle paure, di tutto ciò che non osa dire a voce. Gli sguardi che dipinge non le restituiscono l’immagina di una ragazza timida, ma di una donna forte, piena di vita. Paola mostra i suoi disegni, spera che qualcuno veda, colga l’essenza della sua anima. Riceve qualche complimento, una pacca sulla spalla e tanti saluti. Le gallerie della città non la prendono neanche in considerazione. Vive in un piccolo paese, non è facile farsi spazio con l’arte. Paola non si dà per vinta, bussa a tutte le porte. Il comune non risponde, lei ritenta una, mille volte. Un giorno realizza il ritratto di Bruce Springsteen, il suo cantante preferito. Lo guarda a lungo, poi vola a Roma per il suo concerto. Si piazza fuori dall’albergo dell’artista con il disegno impacchettato, aspetta per una notte e un giorno interi. È piena di fiducia, ma non riesce a consegnare l’opera. Torna a casa, dovrebbe sentirsi a terra, invece è ancora più determinata. Fa qualche ricerca e dà il suo dipinto a un’associazione che organizza una mostra sul cantante americano. Passano tre lunghi anni, un bel giorno riceve una lettera. Il Boss ha visto il suo ritratto, è rimasto colpito, soprattutto dagli occhi, colmi di vita. Oggi Paola ha 38 anni. È riuscita a esporre le sue opere in qualche galleria, la strada è sempre in salita, ma è caparbia e tenace. Ha imparato che non c’è una sola via maestra, il mondo è pieno di viuzze laterali. L’importante è non smettere mai di crederci.
Lei è Paola
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