Amori, lotte e conquiste delle altre donne che hanno fatto la storia.
Lei è Oriana. Nasce a Firenze nel 1929. È una bambina ribelle, il padre è un partigiano, Oriana trasporta munizioni da una riva all’altra dell’Arno. Cresce, si iscrive all’università, ma non le piace stare sui libri. Ha bisogno di vivere, sperimentare. Lascia gli studi, si trasferisce a Milano, poi a Roma. Fa la giornalista, scrive di cronaca, costume, società, ma la vita di redazione le sta stretta. Oriana vuole vedere il mondo con i suoi occhi. Parte per il Vietnam. Tocca con mano la guerra, le devastazioni, l’orrore, poi si sposta negli Stati Uniti. Sopravvive a un attentato, affronta due aborti, tenta il suicidio, si rialza. È il 1973. Atene è nel caos a causa della dittatura, Oriana parte, spera di intervistare Alekos Panagulis, eroe della resistenza greca, un ribelle che lotta per quello in cui crede, come lei. È il 23 agosto. Oriana raggiunge Alekos, gli porge la mano, è nervosa, agitata. Lui non ci pensa due volte, la abbraccia. Grazie, mentre ero in cella i tuoi libri mi hanno salvato. Oriana lo intervista fino a notte fonda. Il giorno dopo riparte, ma il cuore la trascina di nuovo in Grecia. Questa volta esplode l’amore. Oriana e Alekos hanno caratteri forti, si sostengono, litigano, si tradiscono, non si parlano, poi sprofondano l’uno tra le braccia dell’altra. Oriana Fallaci sente di aver trovato finalmente il suo posto nel mondo, la sua dimensione, la sua casa. Vivono in Italia, ma quando torna la democrazia, Alekos viene richiamato in patria per formare il governo. Oriana ha paura, lo appoggia. È il 1976. Riceve una telefonata. Ascolta in silenzio, sente il cuore andare in mille pezzi. Alekos è uscito di strada con l’auto, è morto. Oriana non crede alla favoletta dell’incidente, il suo uomo è stato ucciso perché era scomodo. Non va al funerale, vuole tenere quel dolore solo per sé. Mette una lapide nella sua casa di campagna, dove hanno vissuto insieme, e si siede alla scrivania. Vuole che tutti conoscano la sua storia, l’uomo che era, l’eroe che sarà, per sempre. È il 1979. Esce il libro che si intitola semplicemente Un uomo.