Le altre storie di donne indimenticabili.
Lei è Norma. Nasce a Los Angeles nel 1926. Il padre non c’è, non esiste. La madre lavora tutto il santo giorno. Norma vive dai vicini di casa. Aspetta con ansia il weekend, appena suona il campanello corre alla porta e si tuffa nelle braccia della mamma. Mangiano il gelato, poi vanno a trovare la nonna. Dopopranzo Norma si stende sul lettino e si addormenta. Sogna di annegare, si sveglia trafelata, apre gli occhi. Ha un cuscino sulla faccia, non riesce a respirare. La nonna! Non può essere. Le sta addosso. Ha una faccia spiritata. Per fortuna arriva la mamma. Non piangere piccola mia, nonna non voleva farti male, è tutta colpa di una brutta malattia. Norma segue la madre nel suo bungalow bianco. È felice, finalmente potrà stare sempre con lei. I giorni volano sereni. Norma è in casa, sente delle urla. Mamma? La donna si gira. Norma conosce quello sguardo, sono gli stessi occhi della nonna. Ha paura. Si rintana in un angolo. Arriva la polizia, poi degli uomini in camice bianco. Portano via la sua mamma. Non la vede più. Norma dorme da un’amica, poi finisce in orfanotrofio. Passa da una famiglia all’altra, piange lacrime amare, affida i suoi pensieri a un diario segreto, il suo unico amico. Il tempo scorre. Norma sta dormendo, si sveglia di soprassalto. Il padrone di casa le è addosso, ha infilato una mano sotto il suo pigiama. È l’uomo a cui è stata affidata, quello che dovrebbe prendersi cura di lei. Norma urla, scalcia, lo mette in fuga, poi racconta tutto alla moglie e si becca della poco di buono. Tornatene in orfanotrofio! Norma è stufa di elemosinare affetto. Prende il diario. Quegli uomini che ora pensano di avermi schioccando le dita, un giorno dovranno cadere ai miei piedi, e le donne che mi offendono vorranno essere come me. Si tinge i capelli di biondo platino, le labbra di rosso e cammina a testa alta verso la collina di Hollywood. Marilyn Monroe è una diva. Ero una piccola donna in un mondo troppo grande, stanca di fare la principessa che aspetta di essere salvata, ho scelto di diventare una guerriera che si salva da sola.